Sanità, conflitto d’interessi e piano arenili: opposizione a 360° a Senigallia
I nodi: proposta per l'ospedale, incompatibilità di incarichi per Colocci, ex bagni Arcobaleno da liberare
Nuovo intervento a tutto campo da parte dei consiglieri comunali di Partecipazione Paolo Battisti, Roberto Mancini e Rifondazione Comunista Luigi Rebechini. Un intervento che arriva il giorno prima del Consiglio di Senigallia previsto per mercoledì 6 luglio in cui si discuteranno anche tre mozioni che riguardano la sanità senigalliese, l’incompatibilità di incarichi dell’Assessore Colocci e quello che viene definito il "grave scempio" a fianco della rotonda a mare, con le costruzioni che impediscono la visuale del Conero.
In merito alla sanità pubblica e al piano di riordino proposto dall’Asur regionale che prevedeva la chiusura della Guardia Medica di Ostra, l’equipaggiamento dell’ambulanza di Arcevia con solo personale infermieristico e l’accorpamento dei settori all’ospedale di Senigallia con riduzione di personale proprio nel periodo di maggior flusso turistico, c’è stata una serie di proteste che hanno "causato" di fatto la messa in sospeso della famosa determina 240.
Una determina che – come scrivono Battisti, Mancini e Rebecchini – non prevedeva alcun piano di sviluppo credibile per i servizi sanitari e l’ospedale di Senigallia e per cui i tre consiglieri, dopo aver sentito gli addetti ai lavori proprio presso il presidio senigalliese, hanno stilato una soluzione alternativa.
Nel piano regionale si dovrebbe integrare la previsione d’istituzione del DEA, ovvero di un Dipartimento di Emergenza e Accettazione – come già avvenuto ad Ancona, Pesaro e in realtà anche più piccole di Senigallia – che garantirebbe, stando alle dichiarazioni dei tre esponenti politici, tutte le prestazioni attualmente in seno al Pronto Soccorso e quelle di medicina, chirurgia, breve degenza, ortopedia, cardiologia e quelle laboratoriali come diagnostica e trasfuzionali.
In pratica una diversa organizzazione multidisciplinare che consentirebbe l’ottimizzazione delle risorse nell’ottica di far fronte ai tagli alla sanità di cui ancora non si conoscono l’entità ma su cui c’è molta (e voluta) disinformazione.
Insomma non solo critica ma anche proposte attuabili con un minimo investimento e l’assunzione di 4 o 5 medici, che consentirebbe a Senigallia di non soccombere in merito a prestazioni sanitarie.
L’altro argomento su cui si sono soffermati in precedenza i consiglieri di Partecipazione e Rifondazione è lo scempio attuato nel piazzale della Rotonda a mare di Senigallia dove sono state liberate due aree sull’asfalto per costruire invece sulla sabbia.
Se da un lato si è liberata la visuale della rotonda da ombrelloni troppo vicini, dall’edicola e dalla gelateria come previsto dal piano degli arenili, dall’altra faccia della medaglia sono arrivate secondo Rebecchini solo brutte costruzioni che hanno devastato il paesaggio: difatti non si riesce più a guardare verso Ancona.
Un argomento che ha visto sulla stampa on line la partecipazione della città, segno che il tema è molto "sentito": con la mozione presentata e che verrà discussa al prossimo consiglio comunale – mercoledì 6 appunto – si chiede proprio la liberazione dell’area per la prossima stagione estiva 2012, con una più equilibrata presenza delle installazioni balneari.
Ancora Battisti: "Non è possibile che molte persone sul marciapiede e sul piazzale della Rotonda non riescano a vedere altro che 4 o 5 persone che guardano verso Ancona".
Argomento tra l’altro caro al popolo del CaterRaduno che per questo 2011 si è dovuto spostare dagli ex bagni Arcobaleno: numerose le persone "intervistate" da Rebecchini che si sono lamentate con parole chiare in merito.
Ma uno degli argomenti forti che contraddistinguerà sicuramente la seduta della "civica" assise è la richiesta di risoluzione d’incompatibilità dell’Assessore ai turismi Massimo Colocci: un’incompatibilità non assoluta (non è assessore all’urbanistica) ma di fatto perchè oltre all’incarico istituzionale, Colocci ricopre dal 2008 anche il ruolo di progettista dell’intervento edilizio sulla collina di via Cellini.
In merito è Roberto Mancini a rendere noto che, in base ad una considerazione semplice e al "Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali" (Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, comma 2 art. 78), "Gli amministratori di cui all’articolo 77, comma 2, devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado".
"E’ strano che succedano queste cose in seno ad una maggioranza di centro sinistra che fa della trasparenza la sua bandiera: dovrebbero essere distinti gli interessi privati dalla politica, per cui chiediamo che il Consiglio inviti l’Assessore Colocci a scegliere tra l’incarico istituzionale e quello affidatogli dal ’Consorzio Via Cellini’. E siamo stati buoni ci hanno detto: altri avrebbero chiesto le dimissioni".
di Carlo Leone
I SIGNORI MENZIONATI DALL'ARTICOLO SONO SOLO DEI DEMOLITORIO DEGLI INVIDIOSI
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