Al Musinf tutti gli uomini che inventarono la fotografia d’arte
Il gruppo Misa fece di Senigallia la capitale della fotografia
Il lavoro di ricerca dedicato dal Musinf all’Associazione Fotografica Misa è stato lungo e non facile. Grazie alla diretta collaborazione con la direzione del Museo civico del Musinf, di Ferruccio Ferroni e Mario Giacomelli, il Museo civico senigalliese d’arte moderna e della fotografia è riuscito a salvare dalla dispersione opere preziosissime, di artisti entrati a pieno titolo nella storia culturale italiana.
Il progetto complessivo di raccolta documentaria, catalogazione e studio ha favorito il consolidarsi di un prezioso patrimonio culturale cittadino, giungendo ad imporre l’attuale immagine condivisa, di Senigallia come città della fotografia.
In occasione del decennale della scomparsa di Mario Giacomelli, il Museo civico ha proposto una serie di mostre, realizzate dall’assessorato alla cultura del Comune di Senigallia, che complessivamente documentano il rapporto del grande Artista con l’ambiente culturale cittadino, dall’adesione al Gruppo Misa, promosso da Giuseppe Cavalli, alla collaborazione con Sergio Anselmi, alle originalissime sinergie con vari artisti senigalliesi.
Venerdì sera, alle ore 21, con la presenza del sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, della moglie di Ferruccio Ferroni, di Riccardo Gambelli, membro del gruppo Misa, del figlio di Silvio Pellegrini, Francesco dell’assessore alla cultura, Stefano Schiavoni, si apre un itinerario documentario e didattico sul gruppo Misa, articolato sull’esposizione di opere di Giuseppe Cavalli, Ferruccio Ferroni, Mario Giacomelli, Piergiorgio Branzi, Adriano Malfagia, Paolo Bocci, Alfredo Camisa, Silvio Simoncelli, Riccardo Gambelli. Saranno anche presentate alcune rare immagini di Giuseppe Cavalli e Ferruccio Ferroni, in cui i due artisti si fotografano vicendevolmente.
Nell’occasione sarà poi esposto per la prima volta un ritratto di Mario Giacomelli eseguito da Silvio Pellegrini. Saranno presentate infine documentazioni sulla fotografia di Fosco Maraini, padre della scrittrice Dacia Maraini, che fu a lungo in contatto con Giuseppe Cavalli, discutendo sui temi relativi al rinnovamento della fotografia.
"La nascita a Senigallia del Gruppo Misa è strettamente connessa con il dibattito estetico nazionale dell’epoca, di cui Giuseppe Cavalli, senigalliese per scelta, è stato uno dei protagonisti nel settore della fotografia" scrive il prof Bugatti, curatore della mostra aggiungendo che Federico Vender ha ricordato che anche l’ idea che darà vita, un anno più tardi al Gruppo de La Bussola era nata a Senigallia: "Nell’estate 1946" Infatti Vender scriveva: "mi trovavo sulla spiaggia di Senigallia quando Cavalli mi accennò all’idea di creare un gruppo scelto di conosciuti fotografi italiani che, con mostre e altre attività, potesse imporre idee nuove".
Il Gruppo dei bussolanti fu ufficializzato nell’aprile del 1947 quando, sulla rivista Ferrania fu pubblicato il manifesto programmatico firmato da Cavalli, Finazzi, Vender, Leiss, e Veronesi. Questo documento continua e sviluppa l’opera iniziata con la pubblicazione del volume "Otto fotografi italiani d’oggi".
Per la formazione del Gruppo il primo ad essere invitato fu Ferruccio Leiss. Luigi Veronesi, che rappresentava il vertice di quella che può essere definita la sperimentazione fotografica italiana, rivolta verso l’astrattismo, fu contattato alla vigilia dell’uscita del manifesto. Alla Bussola, per la vicinanza con Cavalli aderì anche Fosco Maraini, nato a Firenze nel 1912, che aveva compiuto gli studi in Inghilterra, Svizzera e Francia laureandosi in Scienze Biologiche a Firenze. Dal 1938 al 1946 era vissuto in Giappone dove ritornerà nel 1953 per un soggiorno di tre anni, ed è ancora lì nel 1963 rimanendovi fino al 1972. Dal 1975 al 1993 compirà altri soggiorni sempre in Giappone, svolgendo diversi incarichi di prestigio.
In occasione della recente visita al Musinf della scrittrice Dacia Maraini il prof. Bugatti, ha segnalato che il colloquio continuo di Fosco Maraini con Cavalli anche per la vicenda del Gruppo Misa ha indirizzato l’attenzione dei due sodalizi, Bussola e Misa, verso un confronto con gli orientamenti internazionali della fotografia. E’ evidente che le immagini fotografiche di Fosco Maraini hanno lo scopo principale di documentare gli usi costumi esotici, ma Maraini cura con molta attenzione la composizione, ottenendo giuochi di luce e di ombre che danno alla fotografia pregio artistico ed estetico, in sintonia con i numerosi interventi di Cavalli.
dal Musinf Senigallia
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!