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L’Italia? Una repubblica fondata sugli stage

Rimborsi e durata dei periodi di formazione: critico intervento dei Giovani Democratici di Senigallia

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StagistiNon ha sbagliato Beppe Severgnini quando alcuni anni fa sostenne, parafrasando la nostra costituzione, che l’Italia fosse una Repubblica fondata sugli stage. Da due anni a questa parte, l’ondata di Crisi che ha colpito il nostro paese ha causato un aumento della disoccupazione, una diminuzione delle assunzioni ed una fortissima richiesta di stagisti.

In Italia lo stage sta prendendo il posto del lavoro vero e proprio e può essere considerato come una forma di precariato non retribuito. Lo stage nasce e dovrebbe essere uno strumento di formazione e ciò viene confermato dal fatto che questo tipo di esperienze, svolte durante gli anni scolastici, sono molto spesso quelle più apprezzatie in termini di qualità.

All’estero funziona in modo differente.
In Francia è stato stipulato un accordo, nel 2006, che prevede l’obbligo di una convenzione di stage tra università, imprese e studente e una remunerazione minima, oltre i tre mesi, di 400 Euro al mese. Gli stage sono retribuiti anche in Portogallo, Belgio e Svizzera, mentre in Inghilterra e Spagna sono previsti solamente all’interno di un percorso formativo.

Il Parlamento di Strasburgo ha chiesto, all’Europa e agli stati nazionali, di impegnarsi per regolamentare gli stage attraverso una “Carta europea per la qualità degli stage”.

In Italia basterebbe anche una semplice legge sul modello francese su cui cercare l’accordo tra maggioranza e opposizione come è avvenuto al Parlamento Europeo.
La normativa che andrebbe fatta oltre ad una durata limitata dello stage per studenti delle superiori, dell’università e per neo-laureati, dovrebbe prevedere anche l’obbligo di un rimborso spese a seconda del livello formativo e la figura di un tutor che segua il ragazzo durante l’esperienza lavorativa.

Ciò servirebbe a porre fine ad un abuso dello stage da parte delle aziende e a ridare dignità a questo strumento.
Il periodo di formazione professionale, durante o dopo gli studi, è utile ai ragazzi italiani per prendere familiarità col mondo del lavoro, acquisire esperienza ed avere quindi una maggiore preparazione.


da Marco Pettinari e Tiziano Sorrentino
Giovani Democratici Senigallia

Giovani Democratici
Pubblicato Martedì 21 giugno, 2011 
alle ore 15:15
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