Mattatoio di Senigallia, raccolte 300 firme contro la chiusura
Opposizione all'attacco: "l'Assessore Paci sbugiardata pubblicamente, i conti sono in pareggio"
Conti in rosso? Sembrerebbero più in pareggio semmai. E’ ciò che sostengono i consiglieri d’opposizione Fabrizio Marcantoni, Tiziano Pazzani e Roberto Paradisi dopo aver ascoltato la risposta data dal Presidente del Collegio dei Revisori dei conti Andrea Nardella sulla questione del mattatoio comunale. Ma soprattutto dopo aver visionato i dati relativi al bilancio. E per questo motivo hanno scelto di supportare la raccolta firme contro la chiusura, arrivata per ora a quota 300, ma che non si fermerà qui.
"L’Assessore alle finanze del Comune di Senigallia Francesca Paci è stata sbugiardata pubblicamente. Ciò significa che lei è venuta in Consiglio a mentire" è l’accusa, forte, con cui replicano alla maggioranza che li aveva a sua volta tacciati di dire falsità, grazie all’intervento nel Consiglio comunale del 28 aprile.
La questione della ipotizzata chiusura del mattatoio di Senigallia per via dei conti in passivo da anni era già emersa nello scorso autunno nel dibattito consiliare e si erano chiesti i chiarimenti del caso per capire se veramente i conti fossero in rosso o se si volesse far chiudere un servizio alla città semplicemente per far posto alle lottizzazioni già in fase realizzativa.
E per i consiglieri di Futuro e Libertà, Lega Nord e Coordinamento Civico la tesi è proprio questa: cioè che l’Amministrazione non voglia investire su un servizio che copre l’intero territorio fino ad Arcevia, Corinaldo, Ostra e Montemarciano e che garantisce un processo di macellazione igienicamente sicuro, oltre al risparmio sui costi di trasporto.
Per capire qualcosa in più, Marcantoni fornisce un paio di dati sul mattatoio: 8564 sono i capi macellati all’anno, mentre i proventi ricavati dalla macellazione sono passati dai 151.783 € del 2009 ai 107.000 del 2010. E questo calo da circa 44 mila € è da imputare unicamente alla scelta di BovinMarche (primo cliente con oltre 1000 capi annui) di rivolgersi al servizio di Orciano perchè l’Amministrazione comunale non voleva investire nella struttura apportando dei miglioramenti e ammodernamenti. Investimento che invece sarebbe disposto a fare l’attuale gestore, stando sempre a quanto dichiarano i tre consiglieri.
Ma non c’è solo il servizio da tutelare per il territorio alla base dell’iniziativa della raccolta delle 300 firme partita in maniera spontanea dagli allevatori: la struttura, che vede ora dimezzato il lavoro, occupa otto persone a carico del gestore che tra poco saranno disoccupati e un dipendente comunale che dovrà invece essere riallocato in altre strutture.
"Quindi è falsa anche la notizia – aggiunge Pazzani – che si risparmierà per questo servizio e che ci siano macchinari per circa 300.000 mila euro: c’è un solo macchinario vendibile secondo i dipendenti".
Conclude Paradisi: "Tra l’altro con un minimo investimento da concordare a tavolino sarebbe potuto essere l’unico servizio comunale in attivo".
di Carlo Leone
Senigallia ha già il primato per disoccupazione, oltre ai dipendenti c'è da considerare l'indotto, se poi vediamo che un paese piccolo come Orciano si prende questo lavoro mi viene da chiedere se siamo noi intelligenti o loro. Da ex macellaio posso dire che questo è un ulteriore sbaglio dei nostri amministratori, ma loro sono stati eletti.Comunque la storia si ripete, Messersì Fiorini 1 e 2, omce bott.dell'albergo..........
Avete raccolto solo 300 firme? Ma allora lasciate perdere!!!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!