La “coabitazione forzata” delle nuove generazioni precarie
Anche a Senigallia molti giovani non si possono permettere di comprare o affittare casa
Una, tra le tante emergenze abitative in Italia, è quello della “coabitazione forzata”. Il restare ad abitare con i genitori, per la maggior parte dei giovani entrati nel mondo del lavoro, non è una scelta, bensì un obbligo a causa del loro stato di vita precario, che vaga tra la disoccupazione a redditi molto bassi.
Per “coabitazione forzata” si intende infatti l’attuale impossibilitàper i giovani precari, sottoccupati e mal pagati, di comprare casa o prenderla in affitto. Chiamarli comunemente “bamboccioni” implica la non conoscenza dell’attuale situazione di emergenza che le nuove generazioni stanno vivendo.
Dalla ricerca “La casa nel percorso di autonomia delle nuove generazioni“ di CGIL-SUNIA riportata da Quotidiano Casa.it, oltre sette milioni di giovani in Italia, tra i 18 e i 40 anni vivono ancora nella famiglia di origine: di questi il 40% ha più di 25 anni, invece il 50% ha un’occupazione, anche se precaria.
Rispetto alla condizione di altri Paesi, l’Italia è in fondo alla classifica, dopo la Finlandia, Spagna, Grecia, Portogallo, Belgio, Germania, Francia, Regno Unito e Olanda.
Il disagio abitativo per i giovani italiani rappresenta un vero e proprio scoglio, proprio per questo dislivello tra mercato lavorativo e mercato immobiliare, che impone canoni per affittare casa troppo alti. La maggior parte delle persone occupate con età inferiore ai 35 anni infatti percepisce un reddito sotto la soglia di 1.000€ al mese, cifra che impedisce il trasferimento in una casa in affitto o l’investimento per l’acquisto di un immobile.
Inoltre non va dimenticato che il tasso di disoccupazione giovanile nel mese di marzo ha raggiunto il record del 29%. Anche per questo, se la flessibilità lavorativa continuerà a non essere affiancata a politiche abitative, volte ad introdurre la flessibilità anche nel mercato immobiliare, i giovani italiani non riusciranno ad emanciparsi dai genitori e uscire dal nido familiare per affittare casa, comprare immobili o acquistare nuove case.
Anche a Senigallia molti giovani non si possono permettere di comprare o affittare casa ma possono cominciare a pianificare un acquisto consultando gli annunci immobiliari in rete disponibili 24 ore su 24 e disponibili gratuitamente.
Premettendo che non sono ambientalista e non mi rifaccio ad alcuna ideologia partitica, voglio fare alcune osservazioni.
Purtroppo a Senigallia si insiste maggiormente sulle costruzioni delle nuove abitazioni o sull'ampliamento e/o ristrutturazioni di quelle già esistenti, ma non esiste una buona e sufficiente politica per agevolare un incontro dei proprietari immobiliari con gli inquilini.... e così per i primi è più conveniente affittare d'estate che per il resto dell'anno! Quante di queste "veloci locazioni" vengono poi registrate? In città, gira un manifesto sul comportamento "scorretto" della nostra giunta che ha permesso la bocciatura del piano casa come se di cemento non ce ne fosse già abbastanza! Basta semplicemente guardarsi intorno e vedere quanto sia diventato desolante il nostro territorio, così rapidamente stravolto! Gli spazi verdi sono sempre meno...a tal punto che il nostro sguardo non si perde più nelle nostre armoniose e belle colline, ma si scontra bruscamente con grandi masse di cemento. Ci siamo posti ai livelli delle grandi metropoli pur non avendo le stesse problematiche!! E anche se fosse, forse sarebbe stato meglio sacrificarsi un po' di più e continuare a vivere in una città il più ecosostenibile possibile. Paradossalmente le rotatorie hanno più verde dei nostri parchi pubblici... peccato però che non sono utilizzabili! Anche le piste ciclabili o marciapiedi che siano, sono - a mio parere - realizzate solo nelle zone "turisticamente visibili".In alcune strade, se non si vuole essere investiti, occorre camminare sul greppo e se sei fortunato ti becchi anche la "cagata" del cane!! Siamo costretti a far giocare i nostri bambini negli spazi ultralimitati dei giardini privati, per chi ovviamente è così fortunato d'averne uno nella propria abitazione. Spazi di aggregazione ce ne sono pochissimi a tal punto che la socializzazione ognuno deve farsela a casa propria! Come cittadina, mi sento presa in giro quando sento parlare del parco (voluto anche dalla GRANDE walt disney!!) situato nella zona industriale della Cesanella posto tra un capannone industriale e l'altro. Un parco inagibile, inutilizzabile e mal curato (se non trascurato). Il mal pensiero viene in automatico... chissà se il parco sia stato inserito proprio lì per dare spazio ad altre realizzazioni urbanistiche in altre zone! e mentre attendo una risposta il cemento avanza ancora!!!
sottoscrivo il commento precedente!
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