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Acqua Bene Comune senza se e senza S.P.A.

Ancora in tour il comitato in difesa dell'acqua pubblica: prossimi appuntamenti al Cesano e Marzocca

Senigallia.org

AcquaProseguono le iniziative in vista della consultazione referendaria del  12 e 13 Giugno. All’interno della Sagra del Pesce al Cesano di Senigallia sarà possibile reperire tutto il materiale informativo necessario in vista della prossima consultazione referendaria. Domenica 5 giugno alle ore 19 in Piazza Amalfi a Marzocca per l’inaugurazione della nuova fontana pubblica allestiremo un banchetto informativo. L’installazione delle fontane in città è il primo di una serie di provvedimenti d’iniziativa popolare, formulati dal Comitato di Senigallia, che il Consiglio comunale ha approvato nel dicembre del 2010.

Teniamo nuovamente a ribadire con forza che l’acqua affinché possa essere preservata e garantita a tutti deve necessariamente essere fuori da ogni tipo di gestione soggetta a leggi di mercato, che siano queste società a capitale misto (PPP), completamente privatizzate o in house a capitale pubblico.

Le nomine di partito dei consigli d’amministrazione esageratamente retribuiticon i soldi della collettività non appartengono al nostro modello culturale e di gestione delle risorse del territorio.

Il “Forum italiano dei movimenti per l’Acqua” nel luglio del 2007 ha depositato in Cassazione La legge d’iniziativa popolarePrincipi per la tutela, il governo e la gestione pubblica dell’acqua e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato” corredata da 406.626 firme. Ovviamente la proposta di legge giace nei cassetti e nessun politico ha mai mostrato l’intenzione di presentarla in Parlamento.

Questa proposta di legge mette in discussione il principio di full recovery cost introdotto con la legge Galli nel 1994, in altre parole che è compito dei cittadini con le loro bollette finanziare tutti gli investimenti necessari. Con questo principio non tocca più alla mano pubblica garantire i soldi necessari per la manutenzione delle reti acquedottistiche impegnando le risorse garantite dalla fiscalità generale. Che è bene ricordarlo, sono sempre soldi nostri.

La scelta di fare ricadere sulla tariffa e non sulla fiscalità generale il costo degli investimenti crea effetti iniqui. L’unica discriminante al livello di contribuzione  è data dal consumo dell’acqua di una famiglia e non dipende dal reddito. Più consumiamo e sprechiamo acqua e più contribuiamo alla manutenzione delle reti idriche.
Anzi, quel poco che resta dopo avere garantito gli stipendi  ai consiglieri d’amministrazione, remunerato il capitale investito e sottratto i dividendi per quelle società giocate in borsa! 

L’acqua è un bene necessario alla sopravvivenza delle persone. Non si può affermare alcun diritto alla vita senza affermare il diritto all’accesso all’acqua. Con la forma di gestione articolata nella proposta di legge si garantisce l’obiettivo dell’universalità della fruizione del bene acqua e la sua conservazione per le generazioni future.

Votando Si ai due quesiti referendari si stoppa l’ulteriore ingresso del mercato nella gestione del Servizio Idrico Integrato e si abroga il 7% della remunerazione del capitale investito ricavato dal totale dei nostri consumi, con immediati benefici sulle nostre bollette.

Né pubblico né privato ma comune.

dal Comitato referendario per l’Acqua Pubblica – Senigallia

Commenti
Ci sono 2 commenti
PAOLO 2011-06-03 22:17:42
Un bene è prezioso quanto lo si paga !
L'idea della fontana pubblica va bene ma non date fumo negli occhi ai cittadini. L'ACQUA RIMANE UN BENE PUBBLICO. Premetto: cosa sta accadendo con i rifiuti ? Presto arriveremo alla T.I.A. dove ogni famiglia pagherà tutta la tariffa ed in maniera più puntuale della T.A.R.S.U. . La TARSU attualmente è coperta circa dal 70% dai cittadini e per circa il 30% dalle casse comunali (di tutti) che ultimamente sono abbastanza scarse dovuto al fermo dell'edilizia e dalle tasse del cittadino che in questi anni sta dando meno in quanto parecchi sono senza lavoro. Ora per l'acqua si vuole fare la stessa strada, far pagare in maniera dovuta a chi consuma con calcolo a scaglioni (come le tasse). Pertanto considerato che nei precedenti anni l'acqua era veramente preziosa penso che se l'acqua costi un pò di più qualcuno ci pensa prima di sprecarla. Come detto in altri interventi per le famiglie con ISEE basso il Comune, come per altre situazioni, interviene con una percentuale per aiutare economicamente e con consumi che non devono superare la vita normale della famiglia (insomma si devono lavare e bere). Capisco, e anche a me piacerebbe pagare il meno possibile l'acqua e come tante altre cose, ma stiamo con i piedi per terra; perchè vogliamo dare ai Comuni questo servizio perchè tanto non ce la fanno, stanno demandando tutto ai privati. E come detto nel titolo, il cittadino che paga l'acqua come dovrebbe essere a copertura dei servizi e stipendi REGOLAMENTATI (dal momento che gestiscono un BENE COMUNE), vedrete che sarà più responsabile nell'usarla. Provate a pensare di avere un CD Masterizzato o uno originale in mano. L'uno l'avete pagato un euro l'altro venti e contiene le stesse canzoni; come trattereste quello masterizzato rispetto a quello originale ?
Pertanto chi più consuma oltre le soglie di vivibilità più finanzierà la GESTIONE dell'acqua. E' come dire "preferisco riempire le casse comunali con le multe che aumentare a pioggia le tasse". Il servizio idrico ha bisogno di continue ristrutturazioni ed innovazioni nonchè controlli per funzionare bene e pensate che le attuali casse comunali riescano a far fronte a questo ?
Più che battersi per tornare indietro, vi consiglio, scusate se mi permetto ma la vedo così, cercare di regolamentare il più possibile la privatizzazione partendo dalla base che appunto l'ACQUA E' UN BENE PUBBLICO; è giusto che i privati ci guadagnino per il lavoro che stanno o andranno a svolgere ma non in maniera speculativa. Lo Stato fa meno fatica a CONTROLLARE E DETTARE REGOLE che GESTIRE.
andrea 2011-06-04 17:56:56
Come ribadito nel comunicato, per legge secondo il principio del full recovery cost le spese totali della manutenzione della rete idrica sono completamente a carico della bolletta dell'acqua. Dunque il privato non fa alcuna opera caritatevole per la manutenzione e salvaguardia della rete idrica. Alla base della gestione privata vi è il profitto e non la salvagauardia dell'acqua come bene comune. Più consumiamo acqua ergo più soldi provengono dalle bollette e più ce ne sarebbero per la manutenzione. Le sembra questa questa una misura per la tutela dell'acqua? Le sembra giusto che per ottenere maggiori entrate dobbiamo permettere di utilizzare l'acqua potabile per sciaquoni, lavare le auto e per alcuni processi industriali? La possibilità di ridurre gli sprechi la possiamo ottenere non aumentando la tariffa bensi attraverso provvedimenti strutturali che già molti comuni del nord hanno approvato come l'obbligo d'installazione di impianti idrici duali per il recupero della acqua piovane e grigie sia per i capannoni indistriali che per gli edifici abitativi oppure con i riduttori di flusso. I costi della manutenzione delle reti idriche DEVONO RITORNARE ALLA FISCALITA' GENERALE. Non è possibile che una famiglia monoreddito paghi lo stesso prezzo per la mutenzione della rete idrica di una con più fonti di reddito o redditi elevati. Il full recovery cost, quello che lei difende, crea effetti iniqui sula tassazione. La manutenzione e restrutturazione delle reti idriche è una grossa opportunità lavorativa ed il denaro per ottenere i famigerati 40 miliardi di euro necessari per i prossimi 20 anni nella proposta di legge è indicato dove reperli senza aggredire le nostre bollette. A cominciare dall'acqua in bottiglia. Ad esempio,trovo assurdo che i privati, gli stessi che spesso gestiscono le reti idriche lascino alle casse pubbliche 0,01 delle vecchie lire per litro d'acqua, la stessa che ci arriva dentro le nostre case, e la rivendono 50 cent a litro!Guadagni esponenziali, gli costa più la bottiglia di plastica, la colla e le etichette. Ci scippano l'acqua per qualche lira e a noi tocca pure pagare lo smaltimento delle bottiglie di plastica.
Non entro nel merito dei rifiuti in quanto non conosco a fondo la questione. Grazie.
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