Sanità, il Consiglio Grande di Senigallia a rischio "passerella"
Opposizione contro l'atteggiamento di chiusura della maggioranza. "Ora basta tagli e sacrifici"
A due giorni dall’appuntamento del Consiglio Grande sulla sanità, i gruppi consiliari Partecipazione e Rifondazione tornano ad esprimere la loro perplessità su come è stata gestita finora la vicenda sanità. Perplessità dovuta anche al "serio rischio che si tramuti in una passerella per qualche esponente politico della maggioranza" dato che solo dopo che il territorio si è smosso e ha fatto sentire la propria voce, i vertici regionali hanno di fatto sospeso la famosa determina n° 240 con cui si progettava il riordino della sanità marchigiana.
"Ci fa piacere che la nostra proposta sia stata approvata all’unanimità" esordisce Paolo Battisti di Partecipazione. "Certo, è arrivata dopo mesi di dubbi e domande senza risposte, ma intanto, grazie anche a questa mobilitazione, non solo nostra ma di tutto il territorio, il consiglio grande è stato convocato, la determina 240 è per ora sospesa e sembra di nuovo tutto in gioco".
Sabato 28 maggio si terrà il Consiglio Grande sulla sanità in sessione straordinaria alle ore 9:30 per discutere del tema “Diritto alla salute, difesa della sanità pubblica e politiche regionali ricadenti nella zona territoriale 4”. Durante la seduta si terranno le relazioni (oltre che del SIndaco di Senigallia Maurizio Mangialardi in qualità anche di Presidente della Conferenza dei Sindaci) dell’assessore regionale alla sanità dr. Almerino Mezzolani, del presidente della commissione regionale alla sanità dr. Francesco Comi e del direttore di zona dell’Asur n.4, dr. Franco Pesaresi.
Solo in un secondo momento e dopo una vivace discussione in Commissione, è stato ufficialmente invitato (su proposta di PdL, Partecipazione e Rifondazione, vista l’assenza di altri relatori di competenza) l’On. Carlo Ciccioli, Vice Presidente della Commissione “Affari Sociali e Sanità” della Camera dei Deputati. "Nonostante gli steccati politici che ci separano, serve una voce competente sull’argomento – dichiarano i tre consiglieri di opposizione – visto che nessun membro del Governo ha dato risposta"; nella precedente occasione sulla finanziaria era intervenuto il Senatore Mario Baldassarri, Presidente della Commissione Finanze del Senato.
"All’incontro di pochi giorni fa ad Ostra – continua Roberto Mancini, capogruppo di Partecipazione – sono emerse interessanti posizioni al di fuori delle linee di partito grazie agli interventi di esponenti appartenenti a schieramenti differenti, oltre che alla partecipazione degli Assessori comunali di Arcevia. Questo a dimostrare che il territorio vuole far sentire la propria voce, per cui cerchiamo di dare pluralità di posizioni almeno in questa occasione che abbiamo".
Mancini prosegue proprio sul riordino della sanità: "già oggi c’è il forte rischio che i soccorsi non arrivino negli 8 minuti fondamentali per salvare la vita di chi sta male; con il riassetto proposto, Arcevia avrebbe sull’ambulanza solo personale infermieristico e non medico e dovrebbe occuparsi anche di Sassoferrato, mentre Ostra perderebbe la sua Guardia Medica, che giungerebbe a Senigallia come potenziamento per l’estate, quando Senigallia raddoppia la popolazione".
Questo scenario già in passato descritto come nocivo per il territorio della Zona 4, lascia il posto alla proposta che Mancini, Rebecchini e Battisti avanzano, sempre nell’ottica delle strutture di rete: e cioè che l’ospedale di Senigallia venga riconosciuto come Dipartimento d’Emergenza e Accettazione (DEA), una scelta organizzativa che garantirebbe,oltre alle prestazioni di pronto soccorso, anche quelle di osservazione, breve degenza, rianimazione, medicina generale, chirurgia, ortopedia, traumatologia, cardiologia e diagnosi.
Tutto questo in una continuità oraria che potrebbe coprire anche le ore notturne grazie alle diverse unità operative che collaborerebbero in ottica qualitativa.
"Con questa proposta – annuncia Mancini – che presenteremo se riusciamo nei pochi minuti che ci verranno concessi, intendiamo avanzare una ipotesi seria in caso gli accorpamenti vengano realizzati come paventato dall’Asur".
Più duro invece Rebecchini che dice basta alle accuse di terrorismo fioccate in questi mesi quando invece i Cosniglieri stavano solo denunciano le loro preoccupazioni e una gestione tutt’altro che pubblica e trasparente della materia: "Ora c’è solo da indignarsi, tutti quanti, contro chi sta zitto e applica i tagli, no contro di chi invece denuncia questa situazione".
di Carlo Leone
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