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Continua il tour del Comitato per l’acqua pubblica di Senigallia

Dal 19 fino al 22 maggio le nuove iniziative per i referendum contro la privatizzazione delle risorse

Maceratanotizie.it

logo Comitato 2 Si Acqua bene Comune – SenigalliaE’ iniziata ufficialmente la campagna referendaria in vista del voto del 12 e 13 giugno. Nonostante la nostra costante presenza nel territorio vada avanti ormai da mesi, sono numerose ancora le persone ignare del referendum e dei quesiti cui sono chiamati a esprimersi.

Questo il motivo principale per cui il Comitato 2 Si Acqua Bene Comune –Senigallia ha deciso di approcciarsi alla campagna referendaria con la stessa intensità con cui sono gestite le elezioni amministrative da parte dei partiti nonostante non beneficiamo dei finanziamenti pubblici di cui essi godono: con la sostanziale differenza che noi promotori del referendum non abbiamo alcun interesse particolare ed i cittadini non dovranno delegare le proprie decisioni, ma potranno farlo direttamente.

In ballo c’è una nuova concezione del territorio, non più l’elemento sul quale i grandi capitali traggono profitto incurante della sua difesa e di quella dei cittadini sui quali ricadono sempre scelte impopolari, bensì un bene comune da preservare.

E’ compito nostro usare, valorizzare, proteggere e conservare le risorse d’acqua in maniera tale che le generazioni future possano godere della stessa libertà d’azione che per noi stessi oggi auspichiamo.

I cittadini devono essere al centro del processo decisionale, e non vecchi politici in disuso che occupano le poltrone dei consigli d’amministrazione incassando lauti stipendi dalle già depredate casse dello Stato.

Gli utenti possono e devono giocare un ruolo chiave mediante scelte e modi di vita ragionevoli, equi e responsabili necessari per assicurare la sostenibilità, economica e sociale.

Il Comitato "2 si per l’acqua bene comune" di Senigallia presenta le nuove iniziativeTeniamo a precisare che questo referendum per noi non costituisce esclusivamente un termometro per misurare il consenso dell’attuale governo, siamo pienamente consapevoli che i processi che hanno portato alla privatizzazione del Servizio Idrico Integrato trovano la complicità della classe politica tutta dal 1994 a oggi e che ogni tentativo di legittimazione della paternità delle iniziative è un atto strumentale che altro non fa che nuocere al coinvolgimento dei cittadini affinché si rechino alle urne e si possa raggiungere il quorum.

Per questa battaglia culturale, una gestione nuova del territorio e delle sue risorse, il Comitato incontrerà i concittadini del Vivere Verde e della Cesanella presso il Centro Sociale “Molinello 2” in via Pierelli 5 alle ore 21.

Prossime iniziative della settimana:
Venerdì 20 maggio presso la Chiesa della Pace nel piazzale antistante, allo spettacolo "H2Oro" saremo presenti con un banchetto e interverremo pubblicamente prima dello spettacolo;

Domenica 22 maggio saremo lieti d’incontrare i passanti dinanzi la rotonda dalle ore 17.

Le Associazioni aderenti al Comitato:
Ass. La Stanza, Arci Comitato Territoriale, Arci Capanna, Scout A.G.E.S.C.I., Gruppo Società&Ambiente, Gruppi d’Acquisto Solidale, Mezza Canaja, Confluenze, Cobas, Scuola di Pace, Amici Foce del Cesano, Ass. Gratis.

da Comitato 2 Si Acqua bene Comune – Senigallia

Commenti
Ci sono 7 commenti
paolo 2011-05-18 08:49:49
SIATE PRECISI CON I CITTADINI
Pur di dare contro all'attuale Governo e ne avete facoltà e diritto almeno però siate chiari e trasparenti.
Il decreto precisa una cosa fondamentale su cui voi ci giocate ovviamente a vostro favore; l'acqua rimane sempre un bene comune è la gestione dell'acqua condotta (quella che viene portata nelle nostre case) che viene privatizzata. La volontà di fare questo è nata dal fatto che, come tutte le cose pubbliche, viene mal gestita ed ad oggi abbiamo uno spreco intorno al 65% (ci rendiamo conto). Ora fino ad oggi nessuno ha fatto niente per questo spreco e adesso che forse viene privatizzata gli si dà valore. Se l'acqua è fonte di vita perchè nessuno si è preoccupato di evitare questi sprechi ?
Ho letto una marea di articoli su questa storia valorizzando giustamente l'acqua per screditare il Governo ma mai ho visto articoli, prima del decreto, su cui si denuncia questo spreco e come porvi rimedio (ovvio risolvere il problema non porta via i voti al governo in carica). Un privato gestore che a sua volta deve pagare l'acqua se ne guarderà bene di sprecarla e far si che arrivi il più possibile ai nostri rubinetti. Non credo che saremmo arrivati a questo se tutti i governi avessero fatto una politica severa sul risparmio del nostro BENE COMUNE (ovviamente questo vale anche per tutto quello che di pubblico abbiamo).
Carlo 2011-05-18 17:10:10
A Pà
Paolo, però dimentichi che la gestione privata, nei casi finora visti (all'estero ma non solo), non ha fatto risparmiare nulla in tema di sprechi, ha pensato solo ad alzare le tariffe e a chiudere i rubinetti in caso qualcuno un pò meno agiato inizi ad avere difficoltà...
Quindi riassumendo la mia posizione: i gruppi finanziari - tra cui anche alcune banche - prendono in mano solo la gestione del bene che rimane pubblico, però in pratica lo possono centellinare quando e come vogliono.
Però sono concorde con te nel dire che effettivamente i dettagli di questa storia non si conoscono bene, e il 99% delle persone che voteranno potrebbero non essere a conoscenza di tutti gli aspetti.
Paolo 2011-05-18 22:24:38
Non penso sia così Carlo
Se la privatizzazione passasse il primo scopo è quello di fare in modo tale che non ci sia spreco; cioè creare un meccanismo tale che il privato ci rimetta se venisse sprecata. Dall'altra, come avviene per l'enerigia, ci deve essere un organo di controllo che tutela il consumatore per quanto riguarda le tariffe. Non conosco bene altri casi all'estero ma se non funziona bene è perchè non hanno studiato bene come farla. Si parla poi del centellinamento o rischio chiusura fornitura nel caso di persone non paganti ma ti descrivo testualmente quanto leggo nella fattura della Multiservizi "in caso di ritardato pagamento saranno applicati gli interessi pari al T.U.R. (tasso ufficiale di riferimento) aumentato (fortuna che è un bene pubblico) di 3,5 punti percentuali, calcolati su base annua. Il relativo importo sarà addebitato sulla prima fattura emessa succesivamente al pagamento eseguito in ritardo. In caso di mancato pagamento sarà inviato, tramite raccomandata, un avviso di SOSPENSIONE FORNITURA. Qualora la fattura non venisse pagata, la fornitura sarà sospesa e sarà riattivata dopo il pagamento dell'insoluto con l'ulteriore addebito delle spese accessorie per il distacco della fornitura secondo quanto previsto dal regolamento del servizio Idrico Integrato." Non mi sembra tanto pubblica la cosa...già oggi. Se fosse pubblica come la descrivete ci doveva essere scritto ben altro, in sintesi, "se siete impossibilitati a pagare portate il vostro stato di famiglia in Comune ed il cerificato di basso reddito (ISEE) affinchè possiate usufruire dell'acqua con un consumo massimo di x/annui(calcolato per la vita normale quotidiana). Il costo poi ricadrà, come per tanti altri servizi al cittadino in difficoltà, sulla collettività... questo e gestire un bene pubblico.
E' vero che il 99% delle persone non conoscono bene questa situazione e mi fa arrabbiare sapere che si spenderennao milioni di euro portando al voto persone ignare ed è anche per questo che dico "quando si scrive nel giornale cerchiamo di aiutare la gente a capire, portare dati oppure stimolare i media a far si che si faccia "scuola" al cittadino in maniera NEUTRA affinchè arrivi alle urne, come ad un esame, ben cosciente di dove dovrà portare il suo consenso. Vedrete che se il cittadino viene messo in una condizione di sapere ci sarà molta più affluenza alle urne; si perchè molti non andranno se non sono sicuri della scelta. Saluti Carlo e grazie per la tua risposta.
Andrea 2011-05-19 08:52:05
Paolo.
Molte sue osservazioni le ritengo legittime dunque mi permetto di fare alcune precisazioni e osservazioni. Il problema acqua non lo stiamo declinando assolutamente in chiave politica, non ne facciamo una questione di coalizioni. Come già scritto anche nell'articolo sovrastante, le responsabilità dei processi di privatizzazione non nascono con il Ministro Ronchi bensi con l'ex parlamentare dei Democratici di Sinistra Galli. Di questo siamo pienamente consapevoli e non lo nascondiamo ogni qual volta ci confrontiamo pubblicamente. La legge Galli, a differenza di Ronchi, dava la facoltà e non l'obbligo di cedere almeno il 40% della gestione industriale della rete idrica (dal 2013 dovrà poi essre almeno il 60%). Dal 1994 a oggi quasi tutti i comuni hanno ceduto parte della gestione dei servizi idrici ai privati, alcuni con la gestione in house tipo la nostra Multiservizi, altri a societa PPP oppure a Multinazionali. Come può vedere il processo di privatizzazione è già iniziato da un pezzo e si potrebbero già trarre delle conclusioni sui benefici che ha portato l'entrata della gestione idrica nel mercato rispetto a quella pubblica. Le perdite reali che lei ha citato continuano ad esserci e inotre in alcuni comuni il prezzo dell'acqua in qusti 10 anni è aumentato del 65%, citandole il caso estremo di Arezzo(la Toscana regione"rossa" è stata quella che ha concesso il maggior numero di entrate di partnership private...).
Il privato non ha come principale interesse la salvaguardia dell'acqua bensi la remunerazione del capitale investito. Più consumiamo acqua più traggono profitto. Il discorso è molto lungo ed articolato, personalmente non dispongo di molto tempo davanti al computer. Se interviene nei nostri banchetti avremo il piacere di scambiare con lei qualche opinione.
Andrea
Daniele 2011-05-19 09:42:51
Caro Paolo
Caro Paolo, vai pure su internet, cerca informazioni sul Forum Nazionale per l'Acqua Bene Comune, informativa sulla legge di iniziativa popolare scritta dal Forum nel 2007 con allegate più di 400.000 firme, che ancora giace nel cassetto del Ministero dell'Ambiente (colpevoli di questo prima il governo Prodi poi quello Berlusconi), leggi quanto i movimenti, anche locali, hanno fatto dal 1994 (inizio delle privatizzazioni in Italia) e le battaglie intraprese per preservare questo bene così prezioso. Un consiglio, quello che accade nel mondo, in Italia, non sempre va a finire in televisione o sulla Repubblica o sul Corriere della sera, anzi molto spesso queste cose rimangono nel più oscuro silenzio mediatico.
Paolo 2011-05-19 20:42:20
Allora modificate il logo
Vedo che convenite con me che l'acqua comunque vada rimane un bene comune, allora nel Vostro logo dovreste scriverci "2 Si per la getione pubblica dell'acqua"; scritto come adesso o in tutti i manifesti di vario genere che vedo in giro chiunque voterebbe SI. Qualcuno pensa che non si potrà bere neanche dalla fontanella pubblica. Far gestire l'acqua pubblica vuol dire farla gestire ai Comuni, Regione e perchè allora già il processo di privatizzazione è già in corso come dite ? Probabilmente questi enti non ce la fanno a gestirla. Sappiamo bene che ormai tutti i Comuni stanno dando tutto "fuori" per le gestioni di vario genere quello che prima lo facevano in casa, probabilmente perchè non ce la fanno economicamente. Quando parlate poi di aumenti Vi sembra che sia aumentata solo l'acqua ? Immondizia, petrolio, energia, il pane che non è mai calato da quando il petrolio era a 170 dollari; ecc.... Poi il costo della bolletta dell'acqua non è dato solo da quello che prendiamo dal rubinetto ma anche quella che buttiamo nello scarico. Se in certi Comuni, come dite, è molto più cara probabilmente sarà più difficile prenderla e gestirla o/anche difficile da depurare. Prima di parlare bisogna starci dentro e vedere i costi che nel nostro caso la Multiservizi deve sostenere e verificare se quello che troviamo in bolletta (alto o basso che sia) è giustificato (spero che ci sia qualcuno che controlli).A mio avviso i primi che dovrebbero chiedere la gestione dell'acqua pubblica sono appunto i nostri politici locali invece ad oggi il processo è diverso. Ricordatevi che se pretendiamo che la gestione dell'acqua passi per forza a pubblica e magari poi i fondi non sono sufficienti non oso immaginare quello che potrebbe arrivare dai rubinetti o quello che immettiamo in mare. La Multiservizi a mio avviso sta facendo un bel lavoro ed ogni tanto invia un giornalino dove mostra tutte le loro iniziative per potenziare e perfezionare i loro impianti. Senigallia è ancora bandiera blu pertanto i depuratori fanno il loro bel lavoro ma per fare questo ci vogliono SOLDI e da qualche parte devono arrivare: o direttamente dalle bollette o pubblici (a discapito magari di altri lavori magari importanti che la Regione è costretta a non fare). In ogni caso l'acqua in primis a seguire l'energia, il pane o altre cose essenziali DEVONO sottastare a delle regole ben precise e non esiste che vadano, come dite, ad avvoltoi che pensano solo a spremerci. Gli imprenditori è giusto che guadagnino ma in una maniera regolamentata considerato che gli introiti li avranno di sicuro. Per le famiglie in difficoltà invece andrebbe fatto come detto nel mio precedente esposto.
Le gestioni di questo genere, di prodotti vitali per l'uomo, devono per forza essere regolamentati e penalizzare l'imprenditore che non opera bene. Andrea a lui deve per forza interessare che l'acqua arrivi buona al rubinetto perchè questa dovrà essere controllata dal nostro servizio sanitario pena sanzioni o denunce. L'acqua è un bene pubblico, materia prima che l'imprenditore dovrà pagare alla società (tutti noi)e statene certi che cercherà di portarne il più possibile ai rubinetti. Quello che voglio farVi capire è che sta a chi regolamenta il tutto a far sì che il sistema funzioni. Al cittadino credo che non interessi in maniera particolare che la gestione sia pubblica o privata basta che funzioni bene e con prezzi adeguati.
Grazie per l'invito Andrea.
paolo 2011-05-23 17:39:01
L'altra voce in merito al referendum sull'acqua
http://affaritaliani.libero.it/sociale/referendum_acqua180511.html

qui è scritto meglio di quanto volevo dire io nei precedenti passaggi.

Saluti
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