Estate sicura, rinnovato il progetto di salvataggio a Senigallia
Oltre 100 i bagnini, risposta anche occupazionale. Novità: stewards pattuglieranno il lungomare
E’ stato presentato venerdì 13 maggio, dalle sigle SIB, Consadria e Confcommercio, il progetto "Estate sicura" per il servizio di salvamento a Senigallia. Un progetto che va avanti da alcuni anni, quattro, e che vede la spiaggia di velluto "all’avanguardia" nel sistema della tutela dei bagnanti tanto da esser richiesto dai comuni delle spiagge limitrofe.
Il progetto prevede come già negli anni passati la costituzione di un’Associazione temporanea d’imprese (ATI) tra il Consorzio Adriatico e il "collega" Senigallia Spiagge per formare e assumere i bagnini di salvataggio che sorvegliano la spiaggia nei mesi estivi. Spiagge senigalliesi che assicurano l’impiego di almeno un centinaio di persone (all’inizio anche minorenni, ora solo maggiorenni vista anche la crisi occupazionale che ha costretto a rimettersi in gioco anche persone dai 40anni in su) tutti i giorni dall’11 giugno al 28 agosto dalle ore 10 alle 18, con un servizio sia da terra (le torrette) che in mare.
A presentarlo il segretario Confcommercio Senigallia Riccardo Pasquini che parla di un progetto "dal mare alla movida" in cui è prevista, oltre ai bagnini di salvataggio, l’istituzione degli stewards, nuove figure per il lungomare di Senigallia, che dovrebbero sorvegliare le strutture balneari e l’accesso alle stesse nelle ore notturne, oltre a collaborare con le forze dell’ordine per la segnalazione delle problematiche legate agli "eccessi".
Un servizio più complesso dunque, un tentativo di risposta agli episodi di vandalismo accaduti sul lungomare senigalliese e agli ancor più recenti tafferugli manifestatisi per colpa di chi ha alzato troppo il gomito.
"Oltre a controllare – spiaga Pasquini – l’ingresso ai bagni e a fornire indicazioni utili a turisti e cittadini, gli stewards gireranno sul lungomare per cercare di evitare i soliti problemi legati alla movida notturna. Potranno intervenire ma non saranno armati. Ci teniamo a sottolineare che questa sorveglianza non sarà una ronda e non si sostituirà alle forze dell’ordine, ma sarà un servizio in più per quanti lo richiederanno".
Progetto ancora in fase iniziale ma che la Confcommercio ha studiato in base alle richieste dei bagnini e dei concessionari e che va ad integrare la sorveglianza diurna delle acque.
Così Corrado Canafoglia, presidente di Consadria: "Con oltre 140 interventi, riusciamo ad assicurare l’estate ai turisti e alla città di Senigallia. La spiaggia coperta da questo servizio non ha ancora visto un morto, ciò vuol dire che i nostri ragazzi lavorano bene. Inoltre anche altri comuni e associazioni ci stanno richiedendo di estendere i tratti di spiaggia controllati (attualmente 14 km, Ndr), a conferma della bontà di quanto facciamo. Su questo punto stiamo cercando di coinvolgere anche gli altri concessionari, i titolari di bar e ristoranti, per provvedere ad allargare il progetto e a renderlo ancora più completo. Auspichiamo ovviamente che anche la Croce Rossa e i Vigili del Fuoco continuino a darci una mano, anche se solo nei week end".
Nota negativa la diminuzione del contributo comunale al servizio, passato da 80 a 70 mila euro per effetto dei tagli finanziari imposti dal governo centrale. Da chiarire anche l’imposizione fiscale sul contributo, cosa che potrebbe ridurre il gettito di altri 14 o 3 mila euro in base alla percentuale, fino a farne scendere a 56 o 67 mila euro il netto spendibile. Da qui la ricerca anche di sponsor per contribuire ad assicurare il servizio.
Le spese per ora sono distribuite tra i 112 concessionari balneari, cui potrebbero aggiungersi anche altri titolari di altre concessioni (bar e ristoranti). Ancora Canafoglia: "i sistemi funzionano se grazie ad uno scatto d’intelligenza, ci si riunirà attorno ad un tavolo tutti insieme senza personalismi".
Ma i concessionari per ora stanno attenti alle novità che arrivano da Europa e Governo centrale. Se da un parte c’è la direttiva Bolkestein a preoccupare i bagnini per le licenze con il sistema dell’asta pubblica, dall’altra c’è il decreto Tremonti che a detta di Andrea Curtatoni e Giancarlo Ciccolini (rispettivamente segretario e Presidente SIB provinciale) "non risolve i problemi, crea confusione e conflittualità, dividendo la spiaggia – bene demaniale – dal resto della concessione dove insistono office, capanni, chioschi per cui viene riconosciuto il diritto di superficie".
Insomma uno scenario che potrebbe vedere – in caso di asta pubblica dove l’attuale titolare non vinca per la parte di spiaggia competente – due titolari di concessioni: uno per gli spazi più a ridosso del marciapiede e uno per lo spazio sabbioso dove effettivamente si svolgerebbe l’attività.
E tutto questo per cercare di recepire la direttiva Bolkestein, da cui le associazioni di categoria tornano a chiederne l’uscita, sventolando la peculiarità italiana, come già si è fatto ad esempio per le edicole.
di Carlo Leone
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