Dal 9 al 13 maggio 2011 si svolgerà la seconda edizione dell’iniziativa denominata "L’Archeologia va in cantina". Si tratta di una ricognizione sistematica del sottosuolo della nostra città utilizzando le cantine come vera e propria "finestra" sul passato.

L’operazione si inserisce nella Convenzionestipulata tra il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, il Comune di Senigallia e la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche. Le ricerche di questo gruppo di lavoro mirano a ricostruire l’antica forma urbana della colonia di Sena Gallica e di tutte le sue trasformazioni nel tempo.

E’ questo uno strumento del tutto nuovo, che, grazie alla collaborazione dell’Ufficio Sviluppo Urbano Sostenibile del Comune di Senigallia, permetterà di definire quali settori della città conservino i resti di un deposito archeologico (ovviamente solo i seminterrati che non siano scesi al di sotto di una certa quota potranno restituire informazioni utili) e quali invece hanno del tutto perduto il deposito archeologico (soprattutto dopo il terremoto degli anni ’30 del Novecento).

I dati che deriveranno da queste ricerche serviranno per programmare i futuri interventi, magari da effettuarsi con metodi non intrusivi (soprattutto georadar e magnetometro, in grado di "vedere" le strutture nascoste sottoterra senza necessariamente procedere allo scavo archeologico).

Il gruppo di lavoro, coordinato dal prof. Giuseppe Lepore del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, prevede anche la partecipazione di dottorandi e studenti del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, cui il Comune ha assicurato il vitto e l’alloggio per tutta la durata dei lavori, mentre volontari di Italia Nostra e dell’Archeoclub potranno partecipare a tutte le fasi di queste ricerche.

dal Comune di Senigallia