Arcevia, l’opposizione si mobilita contro la determina Asur Marche
Terenzi: "Sconcerto per il depotenziamento della Potes e dubbi sul futuro della Casa della Salute"
Il Gruppo Consiliare “Partecipazione e Trasparenza per Arcevia” con Anna Terenzi capogruppo, Patrizio Pernafini, Giacomo Mariotti e Stefania Palazzesi consiglieri, non può non far sentire la sua voce su un argomento di vitale e fondamentale importanza come la Sanità. La determina n.240 del 28 marzo 2011 dell’ASUR Marche, di cui si è venuti a conoscenza solo in questi giorni, desta sconcerto sia per i contenuti, sia per il modo in cui è stata tenuta riservata.
Gli arceviesi saranno di nuovo penalizzati come avvenne con la chiusura dell’Ospedale.
La determina declassa la “POTES 118” di Arcevia a infermieristica: ciò significa che a bordo dell’ambulanza non ci sarà personale medico, per di più, nel contempo, ne amplia il raggio di azione anche al Comune di Sassoferrato. I mezzi di soccorso dovranno così coprire il territorio di entrambi i Comuni con le conseguenze che lasciamo immaginare, infatti è ben noto che nei “codici rossi” più è tempestivo l’intervento, maggiore è la percentuale di sopravvivenza dell’individuo.
Eppure il Dottor Pesaresi, direttore della ASUR 4 di Senigallia, durante il Consiglio Comunale di Ottobre aveva assicurato che l’ambulanza in servizio ad Arcevia avrebbe avuto la presenza costante del medico a bordo!
La determina ci lascia dubbiosi anche in merito alla Casa della Salute di Arcevia: ne conferma il mantenimento ed il completamento, qualora non comporti l’allocazione di risorse aggiuntive. Cosa significa? Che cosa dobbiamo aspettarci?
Sia gli addetti ai lavori, sia l’utenza sanno che l’attuale Ospedale di Comunità di Arcevia è una realtà consolidata ed apprezzata, offre un servizio efficiente e, a nostro avviso, dovrebbe essere citato dal Piano Sanitario Regionale come esempio fattivo e concreto.
A Febbraio il nostro Gruppo Consiliare aveva chiesto di convocare un Consiglio Comunale Straordinario aperto alla cittadinanza, con la presenza del Dottor Pesaresi, con l’obiettivo di avere delucidazioni sulle prospettive in materia sanitaria per il nostro territorio.
Sollecitiamo il Sindaco Bomprezzi a procedere alla convocazione di tale Consiglio Straordinario, anche alla luce del lavoro svolto dalla 1^ Commissione consiliare che, su nostro impulso, ha elaborato un documento condiviso da approvare nel prossimo Consiglio Comunale, da presentare in Regione, documento nel quale sono determinati con chiarezza i servizi fondamentali a cui la popolazione arceviese non intende rinunciare.
Infine, manifestiamo tutta la nostra perplessità sulle dichiarazioni rilasciate pubblicamente dal Sindaco Bomprezzi, e riportate dalla stampa, secondo le quali egli è contento dei servizi che il comune di Arcevia riceve, la Casa della Salute e la postazione del 118.
Purtroppo però ciò che è stato stabilito dall’Asur Regionale non è chiaro circa il destino dell’Ospedale di Comunità-Casa della Salute, mentre è fin troppo esplicito relativamente al depotenziamento del servizio “118”.
da
Anna Terenzi capogruppo
Patrizio Pernafini
Giacomo Mariotti
Stefania Palazzesi
Partecipazione e Trasparenza per Arcevia
www.partecipazionetrasparenza.eu
Copia incolla da Comunicato del Comune di Senigallia relativamente a "30 ore per la vita" qui su 60019 http://60019.it/index.mv?fname=60019rubriche_leggi&num_rubr=3&num_art=1304432617 "... progetto "Otto minuti per la vita", presentato dalla Croce Rossa Italiana ... richiama il concetto per cui è assolutamente cruciale che il primo soccorso di rianimazione a persone colpite da arresto cardiaco venga prestato sul posto entro otto minuti, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Proprio il rispetto di questo tempo può garantire all’infartuato la sopravvivenza". Evidentemente i comuni limitrofi o saranno dotati di eliambulanze ed autoambulanze con motori Ferrari o in quegli "Otto minuti" (impossibili, vista le offerte della nostra Sanità) ci vedo allora, solo un mero spot politico-pubblicitario " su cui far piangere" e se dovesse andar bene (come auguro), riflettere, purtroppo, chi avrà bisogno di tali servizi.
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