E’ ancora l’immigrazione uno dei temi clou nell’agenda politica senigalliese. E non solo per le parole spese nel discorso del 25 aprile dal Sindaco di Senigallia Mangialardi, ma anche per l’uscita stampa del Pd duramente criticata dall’opposizione.

Una critica che fa leva proprio sui discorsi definiti demagogici in confronto al voto contrario all’ordine del giorno presentato proprio da Coordinamento Civico, Lega Nord e Futuro e Libertà. L’ordine presentato prevedeva che Senigallia desse immediata disponibilità alla richiesta mossa dal Ministro dell’Interno Roberto Maroni individuando un centro per l’accoglienza dei migranti provenienti dalla Libia (anche se si è verificato in seguito che provenivano dalla Tunisia). Centro che doveva essere le Dune, poi individuato invece nella casa Stella della Caritas e in una pensione di Marzocca.

Maggioranza poi criticata anche sull’interrogazione in Consiglio comunale presentata dal consigliere Giacchella (PD) rivolta a chi avrebbe impartito lezioni di ospitalità senza averne per così dire i titoli: una presa di posizione quella del 18 aprile che il consigliere Paradisi ha definito "un teatrino" con "le solite frasi pelose sul dovere di accoglienza generalizzato (ma non nel proprio orticello!)".

Al centro dell’attenzione dunque il comportamento della maggioranza di sinistra senigalliese accusata di demagogia nelle parole e di xenofobia nei fatti, nonostante le rassicurazioni portate alla città tutta dal Sindaco nel discorso in occasione del 25 aprile quando ha ribadito il concetto che gli "stranieri non sono spazzatura, non sono merce ma persone da accogliere" in un momento difficile come questo.

Secca la replica del Coordinamento Civico: "L’immigrazione di massa non è una risorsa. E’ un dramma. Per noi e per loro. I profughi e i rifugiati siano accolti e tutelati, ma vengano rimpatriati immediatamente dopo essere stati assistiti nell’emergenza".

di Carlo Leone