Un maggio pieno di inziative archeologiche per indagare sul nostro sottosuolo e non solo. Dopo l’appuntamento l’"Archeologia va in cantina", Senigallia continua il suo approfondimento storico sull’età antica stavolta con il supporto di strumenti ad alta tecnologia di rilevazione, iniziative in cui saranno coinvolti anche gli alunni delle scuole della città.

L’Amministrazione Comunale, in collaborazione con Archeoclub Senigallia, "Italia Nostra", Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna e Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, ha deciso, da quest’anno, di conferire un premio di studio annuale per la miglior ricerca (sottoforma di tesi, studio o approfondimento) archeologica sulla Senigallia antica. Si potrà presentare domanda entro il mese di luglio e la premiazione si svolgerà tra ottobre e dicembre 2011 (data da definire) dopo opportuna valutazione da parte di una commissione composta da Sindaco, Dirigente Ufficio Cultura, dalla prof.ssa Bonvini Mazzanti e dal prof. Lepore. Il materiale potrà quindi essere divulgato anche su e-book.

Ma le novità non finiscono qui.
Tutti i cittadini – e non solo gli specialisti – sono invitati ad una serie di appuntamenti per tutto il mese di maggio che faranno conoscere meglio il nostro sottosuolo. Stefano Schiavoni, Assessore alla Cultura, presenta così la rassegna: "I nostri cittadini e studenti saranno attori di questi eventi e la nostra storia antica sarà in tal modo attualizzata e fatta comprendere ad ognuno. Così ci sarà la pubblicizzazione dello spessore identitario-culturale del nostro territorio, in rete con i comuni limitrofi, come ad esempio Castelleone di Suasa".

Si parte con "I colori sotto la polvere" (3° edizione), dal 2 al 5 maggio: due classi del Liceo Scientifico "E. Medi" di Senigallia, assieme a due classi del Liceo Scientifico "A. Roiti" di Modena, collaboreranno in esperienze di manutenzione (pulizia e altro) e di monitoraggio dell’area archeologica "La Fenice" e del Parco Archeologico di Suasa.

Dal 9 al 13 maggio ci sarà "L’Archeologia va in cantina". Dopo la recente scoperta di strutture romane e pre-romane in una cantina di via Cavallotti, continua la visita ai resti archeologici nascosti nelle cantine del centro storico della città.

E infine dal 16 al 20 maggio l’evento clou: ci sarà una ricerca per mezzo di georadar (lunga antenna trascinata sul suolo e collegata ad un palmare, capace di leggere sezioni geologiche a quote alte di profondità) lungo il Corso di Senigallia e in altre ’zone libere’ nelle vicinanze (piazze, parcheggi, ecc..).
Obiettivo: sondare per conoscere, programmare e sviluppare futuri progetti archeologici.

Ma dopo le vacanze estive riprenderanno altre interessanti iniziative, in data da definire. Nel periodo di ottobre-novembre si svolgerà infatti un ciclo di quattro conferenze dedicate all’urbanistica antica (a cura di Jacopo Ortalli, Michele Silani, Enrico Giorgi e Giuseppe Lepore delle Università di Ferrara e Bologna).
E si sta tuttora preparando una pagina dedicata all’archeologia nella home page del sito del Comune, da cui poter scaricare contenuti e immagini, collegandosi al sistema Quick Response (QR).

Numerosi ed interessanti dunque gli eventi proposti, frutto della sinergia col Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna. Il coordinatore degli scavi nel centro storico, prof. Giuseppe Lepore, tiene a precisare che grazie al premio appena istituito si potrà avere divulgazione massima degli studi a costo limitato; ed anticipa che si stanno effettuando studi col georadar presso i Giardini Catalani (tutt’ora in stato di riqualificazione) per rilevare anomalie rispetto ai siti attualmente riportati alla luce. E che si cercherà di ufficializzare i responsi entro la fine dell’anno: "Faremo un nuovo rilievo, pulizia e sistemazione dei muri romani. E chiederamo il supporto di geologi per la cantina di via Cavallotti, per definire meglio l’antica ansa prospiciente il fiume Misa".

Il Sindaco Maurizio Mangialardi, ricordando il protocollo stipulato con Lepore nel 2009 per indagare sul sottosuolo senigalliese, ha affermato: "Con il Piano Cervellati e con altri interventi pubblici ’in fieri’ vogliamo porre l’attenzione sui nostri beni archeologici".

di Simone Paolasini