Mostra itinerante sui Marchigiani del Risorgimento a Barbara e Senigallia
Fino al 4 novembre l'esposizione a Barbara di documenti, lettere e testimonianze
In occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, è stata inaugurata a Barbara una mostra itinerante, sul tema "Marchigiani nel Risorgimento. Documenti e cimeli fra 1808 e 1945", curata da Ettore Baldetti ed organizzata dall’ Assessorato alla Cultura, con il concreto apporto professionale del reporter Giorgio Pegoli e documentaristico dell’Associazione culturale "Sena Nova" di Senigallia, la cui sede ospiterà l’evento dal 4 novembre.
L’esposizione, allestita nel monumentale Palazzo Mattei, articolata in 5 sezioni ed aperta al pubblico in tutti i giorni festivi fino dalle ore 17 alle 19, consta di una cinquantina di pezzi, in originale o in ingrandimento fotografico, e si avvale di una ventina di tavole didattiche, sintetiche ed analitiche, nonché della proiezione in video di testimonianze archivistiche, raccolte soprattutto presso l’Archivio di Stato di Torino, sui ruolini matricolari di circa trecento garibaldini marchigiani del 1866 e una ventina di "cacciatori degli Appennini", volontari nella II Guerra d’Indipendenza del 1859, tra cui ben 4 senigalliesi.
Il Risorgimento viene qui inteso come evoluzione socio-politica e culturale ancora oggi in atto, alla ricerca di una coscienza nazionale unitaria, nel rispetto delle libertà democratiche interne e internazionali: dalle prime esperienze nel Regno Italico e dalle cospirazioni libertarie post-napoleoniche, alle guerre per l’indipendenza nazionale, fino al movimento di resistenza contro l’oppressione e l’invasione dell’esercito tedesco, fra 1943 e 1945.
Fra i documenti inediti che conferiscono alla mostra un’unicità di respiro regionale: l’elenco d’età napoleonica dei notabili di vari comuni marchigiani, fra cui il conte recanatese Monaldo Leopardi, padre del poeta Giacomo, definito in modo egualitaristico ‘cittadino’; la denuncia anonima di una cospirazione in atto a Barbara nel 1831, coordinata da un patrizio di Monte San Vito; la segnalazione alla polizia pontificia, nel 1850, dei fratelli corinaldesi Ballanti, partecipanti poi alla spedizione dei Mille; la missiva del potente cardinale pergolese Mario Mattei, con la quale nella primavera del 1860 riesce a liberare un nipote, incarcerato per aver issato una bandiera tricolore sul campanile di Barbara; i manifesti originali degli eventi successivi all’annessione delle Marche, nel 1860, e della commemorazione anconetana della battaglia garibaldina di Mentana per la liberazione di Roma, nel 1867; la lettera di due garibaldini di Sant’Ippolito in partenza da Bari per il Trentino, nel 1866; il diario di un prigioniero dei tedeschi in Jugoslavia con l’annotazione, nel febbraio del 1944, della richiesta – rifiutata -di giurare fedeltà ad Hitler ed al Reich, in cambio della libertà.
da Ettore Baldetti
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