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Il Consiglio di Stato contro il ricorso degli operatori balneari di Senigallia

La sentenza: "non si rilevano vizi di travisamento dei fatti o di illogicità delle decisioni adottate"

Un tratto di spiaggia con ancora tutte le attrezzature estive della concessioneIl Consiglio di Stato, con sentenza n° 2095 depositata il 4 aprile scorso, ha respinto la causa promossa da 50 operatori del settore spiaggia (tra bagnini, ristoratori e albergatori) contro il Comune di Senigallia riguardo all’approvazione della variante al Piano Particolareggiato degli Arenili.

Anche il Consiglio di Stato si è dunque espresso contro la posizione degli operatori turistici, che avevano chiesto la riforma della sentenza di primo grado (n° 1962/2005) con cui il Tar Marche aveva rigettato il ricorso proposto per veder riconosciuto in sede giurisdizionale la possibilità di mantenere 12 mesi all’anno sull’arenile le strutture fisse, specialmente cabine e campi da gioco

Si legge esplicitamente nella sentenza che “…non  può dirsi formato alcun affidamento nei concesssionari sulla permanenza delle strutture in questione nel periodo invernale, da considerarsi invero, incluse le cabine, manufatti precari per la loro stessa natura, e dati comunque l’indirizzo generale rinvenibile come costante della disciplina in materia e le prescrizioni a tutela del paesaggio, evidentemente noti agli operatori del settore, come anche confermato, esemplificativamente, dalle suddette concessioni edilizie; anche alla luce di ciò, e per la natura discrezionale degli atti di pianificazione, non si rilevano nella specie vizi di travisamento dei fatti o di illogicità delle decisioni adottate (neppure sotto il profilo della disparità di trattamento per l’evidente incidenza degli stabilimenti balneari sull’assetto degli arenili, dato il loro numero preponderante rispetto a quello degli altri esercizi; le scelte di conformazione estetica dei manufatti non sono oggetto di valutazione del giudice amministrativo, attenendo comunque a funzioni del Comune le opzioni sulle modalità di razionale tutela del decoro dell’area urbana.
 
I ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese di giustizia in favore del Comune per 3.000 euro, somma analoga a quella disposta nel primo grado di giudizio.

E’ il caso di sottolineare però a questo riguardo che diversi dei ricorrenti iniziali avevano già formalmente comunicato al Sindaco di non essere più interessati a proseguire la lite giudiziaria, per cui l’ultimo ricorso è stato in realtà abbandonato da quasi la metà degli operatori che l’avevano inizialmente promosso.

La notizia è particolarmente importante poiché giunge proprio mentre il Comune di Senigallia si accinge a varare il nuovo Piano degli Arenili, che giungerà lunedì prossimo in Consiglio Comunale.

dal Comune di Senigallia

Dal Comune di Senigallia
Pubblicato Sabato 16 aprile, 2011 
alle ore 11:28
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Commenti
Solo un commento
stancoinvacanzaasenigallia 2011-04-16 11:53:29
e siccome il Piano degli Arenili senigalliese permetterà molto probabilmente (a proposito quando verrà spiegato pubblicamente??) tutto quello che anche il TAR e il Consiglio di Stato hanno condannato, siamo all'ennesima dimostrazione di vivere in una repubblica delle banane dove le stesse istituzioni governano ad hoc o ad personam contraddicendosi tra loro.
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