Incendio Navimobil a Senigallia, spunta l’ipotesi dolosa
Partono le indagini della Polizia, ancora sconosciuta la causa: la corrente era staccata
E’ stata posta sotto sequestro, dopo il rogo di giovedì 14 aprile, la struttura della Navimobil alla Cesanella di Senigallia. Spente le fiamme, sono partite le indagini del Commissariato di Polizia locale che, avvalendosi del parere dei Vigili del Fuoco, stanno puntando sull’origine dolosa dell’incendio scoppiato intorno alle 12:20. Un incendio che non ha risparmiato nulla, nè i tre scafi presenti all’interno, nè la documentazione, nè la struttura dell’edificio gravemente danneggiata anche nel tetto, con diversi crolli.
Ma quello che ancora gli inquirenti non sono riusciti a capire è la causa che ha dato origine alle fiamme. In quel momento non c’era nessuno nel capannone, la corrente elettrica era staccata e non è stata trovata alcuna traccia di materiali infiammabili. Si pensa ad un mozzicone di sigaretta gettato senza cura, visto che i resinati e il legno per gli arredi hanno subito preso fuoco.
Anche senza la volontà di appiccare un incendio, sembra comunque che sia stata la mano dell’uomo a dare il via al tutto. Alla proprietà però non sembra essere arrivata alcuna minaccia o richiesta particolare tale da far presumere atti del genere.
Nel rogo fortunatamente non è rimasto intossicato nè ferito alcun dipendente. Ha però tenuto impegnati decine di uomini e almeno sette mezzi dei Vigili del Fuoco di Senigallia, Arcevia, Ancona e Fano per circa tre ore nel tentativo riuscito di domare le fiamme estese a tutti i 1600 mq di capannone, situato all’incrocio tra via Modigliani e via Cimabue.
di Carlo Leone
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