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Carovana Uniti per la Libertà. Anche una senigalliese dall’Italia alla Tunisia

Il racconto: "Un'esperienza davvero intensa. Sono stati 4 giorni carichi e frenetici in Tunisia"

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Carovana Italia-Tunisia: guarda la photogallerySiamo stati a stretto contatto con i tunisini dell’associazione non governativa Benevolens sans frontieres, formalizzata appena una settimana prima del nostro arrivo proprio per  far sì che non ci fossero problemi nella spedizione dei medicinali. La composizione di questo gruppo di persone è davvero eterogenea, da studenti appena ventenni a famiglie con bambini piccoli, fino ad imprenditori, precari, disoccupati, operai.

Si sono incontrati il 17 febbraio all’ambasciata libica, mentre si erano recati singolarmente e spontaneamente lì per contestare Ghaddafi, e si sono riuniti con uno scopo ben preciso: raccogliere aiuti da portare ai campi profughi.

Sono lo spaccato della rivolta tunisina, e ci offrono molte informazioni e punti di vista, primo fra tutti che la rivoluzione in Tunisia non è finita, ma che proprio da ora in avanti verranno gli anni difficili, quelli in cui ognuno dovrà riprendere in mano le proprie vite per poter ridare dignità e giustizia sociale al Paese.

Noi siamo esterrefatti dalla rabbia e dall’entusiasmo che hanno queste persone, la volontà reale di passare le contraddizioni in cui indubbiamente ogni giorno si trovano, per ricostruire un paese in cui le deboli riforme del governo provvisorio non stanno accontentando; le donne e i più giovani si dimostrano i più agguerriti e decisi durante le nostre conversazioni.

Venerdì 8 aprile appena arrivati si è tenuta una conferenza stampa, che si è trasformata in un’assemblea molto partecipata  piena di domande e confronti anche sulla situazone dei migranti che sbarcano a Lampedusa e le scelte del governo italiano. Temono la grande emigrazione di tunisini dal paese, ma sono anche consapevoli che libertà significa anche libera circolazione, e gli raccontiamo il lavoro fatto dagli attivisti e compagni che si trovano a Lampedusa con la postazione permanente Welcome.

Sabato 9 partiamo alle 3:30 di mattina da Tunisi per  arrivare al confine, sono 600km di strada. Dopo 12 ore siamo a Ras Jadir. La situazione si dimostra subito nella sua concretezza, ci sono moltissime famiglie che stanno arrivando proprio ora, fuggite dai loro terrritori in guerra, con bambini e un po’ di valigie al seguito, mettendo dentro tutto quello che hanno, che gli è rimasto. Ad oggi le persone che hanno varcato la frontiera sono circa 233.000, somali, ghanesi, sudanesi, eritrei… vengono poi condotti in uno dei 4 campi allestiti a pochi kilometri da lì. Scarichiamo il container contenente sia gli aiuti portati dall’Italia, sia il materiale raccolto dall’associazione

Carovana Italia-Tunisia: guarda la photogalleryCi rechiamo poi al campo che ospita in maggior numero i profughi, circa 12mila, terra di nessuno, dove ci sono donne e uomini che rimangono lì per diversi mesi. Le testimonianze che raccogliamo ci raccontano una situazione disperata, condizioni igienico-sanitarie precarie, scarsità di cibo e acqua. In più fra pochissimo tempo le temperature saranno altissime e nella zona desertica in cui si trovano i campi si acuirà il problema della fuoriuscita di scorpioni e serpenti. Il pernottamento avviene a circa 50 km dal campo, e la mattina seguente un piccolo gruppo di persone si reca nuovamente lì per continuare le inchieste e capire più a fondo la situazione

Si riparte poi per la capitale, da cui la mattina seguente partiamo per ritornare in Italia.
Sono stati giorni molto lunghi, densi di fortissime emozioni; abbiamo deciso di recarci in Tunisia per  conoscere e confrontarci con le realtà nate dalla rivolta, che rivendicano libertà, dignità, democrazia e futuro, per portare il nostro appoggio e solidarietà contro ogni dittatura. Le nostre due culture così diverse ma vicine si sono unite in questi giorni e hanno costruito delle relazioni, per mettere in campo aiuti, e voglia di costruire nuove prospettive dal basso per il futuro.

Ringraziamo tutti i cittadini senigalliesi che hanno contribuito alla raccolta del materiale medico, il Comune di Senigallia con la donazione effettuata tramite la farmacia comunale.

Presto si organizzerà un’altra carovana; per la raccolta fondi C/C Banca Etica dell’Associazione Ya Basta! Marche IBAN IT41R05018028 0000 0000 112064, indicando come causale “Carovana Tunisia”.

Info per Senigallia: 3207281156 – 3331295984

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Hanno organizzato e partecipato: Ambasciata dei Diritti Marche, Ya Basta Marche e i Centri Sociali delle Marche, ed ha visto protagoniste circa 60 persone provenienti da tutta Italia, militanti dei centri sociali, associazioni, collettivi ecc…

report di Chiara Buratti
da Uniti contro la Crisi Senigallia

Pubblicato Giovedì 14 aprile, 2011 
alle ore 11:30
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