C’era una volta la Chiesa delle Grazie a Senigallia
O per essere più precisi: ancora c'è… ma si prenda visione delle sue condizioni. Le FOTO
Scrivo, ma mi sento mentre lo faccio, come un pesce fuori dall’acqua. Un "diavolo" in convento, entrato lì per visionare e far conoscere, a chi di competenza, lo stato in cui versano le mura portanti della Chiesa e le opere artistiche in essa conservate.
Strano il fatto che un fedele credente si sia rivolto proprio a un miscredente per far ascoltare le sue preoccupazioni. Non me ne capacito il motivo, ma così è stato. Ed è con orgoglio di sì cotanta fiducia che per la prima volta sono entrato in questa Chiesa e ne ho potuto apprezzare le opere d’arte che sono ivi conservate.
Prima tra tutte la Pala d’Altare intitolata "La Vergine in trono ed i Santi" dipinta dal Perugino, gli affreschi delle lunette del Chiostro con la vita ed i miracoli di San Francesco del novarese P.F. Renulfus, i mobili datati dipinti ed intarsiati della Sacrestia ed altro. Ed è allora che guardandomi attorno, ho compreso le preoccupazioni di coloro che la frequentano con una certa assiduità.
Appena si entra, sul lato destro si possono vedere delle crepe, che per le loro dimensioni, e per lo spostamento degli intonaci, non sono per nulla tranquillizzanti, malgrado il luogo risvegli un senso di mistica serenità.
Il mio accompagnatore, mi fa seguire tutto l’itinerario delle crepe che scompaiono dalla vista, perchè si è pensato bene di celarle dietro ad un paravento di assi di legno ben assemblate ed impossibili da spostare. E’ in questo settore, mi riferiscono voci ben introdotte, che le crepe avevano e credo che ancora abbiano malgrado i pannelli apposti, dimensioni di apertura (o luce come si usa dire) che lasciavano passare nelle giornate di freddo e vento, talmente tanta aria da gelare le gambe a chi assisteva ai riti religiosi sui banchi lì posizionati.
Da qui la decisione di porvi un rimedio. Cosa che certamente ha curato uno dei sintomi, ma non certo la malattia, che senza interventi immediati tende ad incancrenirsi maggiormente.
Non conosco sotto quale giurisdizione cada il controllo di una Chiesa, se della Diocesi, del Comune, delle Belle Arti.
Di certo posso dire due cose: la prima, è assolutamente certo che non sono io lo scopritore di questi problemi (a suo tempo ad uno degli angeli che sono posti sul tetto perpendicolarmente ai lati del portale, e più esattamente entrando quello di destra, ebbe l’attenzione dei Vigili del Fuoco perchè aveva un’ala pericolante, quindi…).
La seconda è che, pur conoscendone la gravità, non si sia intervenuto in modo adeguato, considerando che quella che noi senigalliesi chiamiamo Chiesa delle Grazie (ed è una delle più datate, 1491) è anche Santuario nonché convento Francescano.
Il 2 Agosto si ricorda e celebra, come avviene in tutti i Santuari, la giornata del Perdono, cara a tutti i devoti a San Francesco, il 17 Maggio è la ricorrenza di San Pasquale, il frate francescano spagnolo protettore del mezzo Televisivo in quanto lo stesso riusciva a vedere attraverso i muri l’immagine dell’Eucarestia.
L’8 Settembre poi c’è la Festa della Madonna delle Grazie. Festa questa, che dopo la morte di Padre Alberto Teloni, indimenticabile professore della nostra Scuola Alberghiera, ha perduto sempre più tono, con minor numero di presenze.
L’abbandono poi della comunità francescana ha fatto il resto.
Oggi abbiamo un solo frate dell’ordine, mi si perdoni se in qualche denominazione o aggettivo cado in inesattezze, ma come ho già confessato non sono un addetto ai lavori, dei Frati della Buona Novella.
Un solo Padre che opera nel modo migliore che può, ma anche a livello religioso, si sta procedendo come per la cura delle strutture dell’edificio e delle opere al suo interno, con un lento ma inarrestabile senso di "abbandono".
Una su tutte, ad esempio, non si celebra più la SS Messa del mattino, ma solo quella serale.
Coloro che hanno chiesto il mio intervento l’hanno fatto non per il piacere di polemizzare, ma perchè auspicano che qualcuno intervenga al più presto ristrutturando, restaurando e restituendo un bene a coloro che ne vogliono usufruire.
E proprio chi ne vuole usufruire mi fa notare bene una cosa: non c’è bisogno di un badile di catrame per chiudere una buca… c’è bisogno di ben altro, mesi e mesi di lavori. Bisogna che qualcuno se ne faccia carico con quello stesso impegno con il quale operano, quelle che i fedeli frequentatori della Chiesa delle Grazie, chiamano amorevolmente "le pie donne".
di Franco Giannini
Vedere come è ridotta quella chiesa mi piange il cuore.
Ricordo un giorno, non molti hanni fà, quando durante una passeggiata senza meta, con la mia famiglia, finii alle Grazie.
Era una bellissima giornata di sole e rivedere quel campo verde innanzi la chiesa mi ricordò quante partite di calcio fatte da ragazzino, non dovevi pagare, non dovevi ringraziare nessuno, bastava fare la fila ed aspettare il tuo turno, per eseguire la tua partita con gli amici, ci si metteva d'accordo prima con tutte le altre squadre quanto far durare le partitelle e quando dovevi giocare.
L'importante era non gridare e non bestemmiare visto il posto. Pena l'arrivo di un frate o un prete che ti toglieva il pallone.
Erano più le volte che noi tutti andavamo a disturbare i frati che loro venissero a disturbare noi, perchè il pallone era finito oltre il muro del convento o chissà dove.
A volte capitava di andare nella chiesa per stare al fresco e/o riposarsi, mai nessuno ci ha detto di no, bastava stare tranquilli ed sinceramente non so quanto eravamo poi tranquili vista l'età.
Finiti i ricordi d'infanzia, entrai nella chiesa con la mia famiglia, completamente vuota sembrava non ci fosse nessuno, ci avvicinammo all'altare e ad un tratto scosi un frate anziano, minuto, curvo su se stesso intento nel suo breviario, ma quando si voltò, sembrava ci stesse aspettando, con un sorriso ed una voce calma dolce ci chiese se poteva spiegarci le opere della chiesa. Stupiti di tanta disponibilità e perchè a noi? credendo di fargli piacere acossentimmo subito, incuriositi, ed affascinati. Ci lasciò a bocca aperta per quello che ci aveva spiegato e per la sua gentilezza, non conoscevo quella parte della mia Città. Uscendo mi accorsi che la mia famiglia ed io eravamo tutti sorridenti ed in qualche modo contenti allora capii che il favore lo avevamo fatto a noi e non a quel povero frate e che quel sorriso che ci aveva regalato all'inizio, seppur sconosciuti, l'aveva trasmesso lui a noi e noi adesso lo potevamo trasmettere ad altri.
Se si potesse organizzare qualche cosa, una festa, un evento, coinvolgendo Senigallia, perchè quello è un nostro patrimonio, dove ogniuno potesse donare qualche cosa, non solo soldi, ma anche opere (ingegneri architetti, geometri, periti, ristrutturatori e/o tempo libero per lavorarci tutti un pò, sarebbe bellissimo.
Se dobbiamo aspettare i nostri politici, credo che aspetteremo come il museo affianco alla chiesa.
Grazie Franco, per quello che fai, non sentirti un POVERO DIAVOLO, credo che i diavoli siano altri, quelli che permettono che le nostre opere d'arte, perchè in quella chiesa raccoglie opere d'arte che vengono visitate d'estate dai nostri turisti.
Mi potresti informare sulla piattaforma a circa 6 miglia dalla costa, di fronte a Senigallia, ferma da più di 1 anno, sempre più illuminata, ma cosa stanno facendo, non ne ho mai sentito parlare eppure si vede benissimo specialmente di notte, ora sembra un albero di natale. Grazie e a sentirci ti seguo sempre con piacere.
@un povero tra i poveri (di politica)
Grazie per le parole che non merito. Osservare e segnalare è il minimo sindacale che uno può fare. Solo per precisare, non mi sono sentito un "povero diavolo", ma un "diavolo in convento" ...per motivi di fede quindi.
Circa l'esserti utile per l'ISOLA LUMINOSA, forse e ripeto il forse, potresti trovare qui qualche dato, ma sempre poca cosa:
http://www.apioil.com/ita/polo_energetico.asp
Grazie comunque per la tua attenzione, sapere poi che ho anche un fan che mi segue, mi fa sentire "importante"...speriamo che non mi "monti la testa" ed eventualmente è colpa tua!!. Saluti
non e passato molto tempo da quando il frate in assoluto piu in gamba ha lasciato la chiesa parliamo di 10 anni fa quando tutto questo non era la chiesa era ben sistemata le celebrazioni molto belle i fuochi di san pasquale illuminavano le sere di maggio partito il mitico padre gabriele tutto e andato in decadenza nonostante ancora ci sia partecipazione attiva da parte dei fedeli compreso il catechismo allora viene da dire se la curia fa diventare cosi 1a chiesa perche non richiamare i buoni frati al loro posto e vero che mancano vocazioni ma qualcuno ancora ce e anche se non e fancescano ma benedettino o altro ma capace con dei volontari a far risorgere la chiesa perche non gridare aiuto eccellenza orlandoni risponda al signor giannini non a me io sono semplicemente 1a parrocchiana del duomo ma ex grazie e dove il figlio 11 anni fa ricevette il battesimo a te francone grazie che mi sopporti un saluto
Ma non ci può pensare Geova con 1 miracolo invece da chiede sempre i soldi di contribuenti? meno chiese e più case/scuole/ospedali!
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