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Proiezione a Senigallia: “In nome del popolo sovrano” di Luigi Magni

Ultimo appuntamento della rassegna della Piccola Fenice “Scene dal Risorgimento”

“In nome del popolo sovrano” di Luigi MagniMartedì 29 marzo, con “In nome del popolo sovrano” di Luigi Magni, si conclude la rassegna “Scene dal Risorgimento”, proposta alla Piccola Fenice di Senigallia per i 150 anni dall’Unità d’Italia. La Stagione cinematografica 2010-2011 di Senigallia, a cura del circolo Linea d’ombra, proseguirà nel mese di aprile con l’Omaggio a Akira Kurosawa. Le proiezioni hanno inizio alle 21.15. L’ingresso è con tessera.

Film del 1990, “In nome del popolo sovrano” chiude una ideale trilogia che il regista Luigi Magni realizzò sulla Roma dei Papi, sull’aristocrazia e sul popolo (“Nell’anno del Signore”, 1969, e “In nome del Papa re”, 1977), rappresentando l’eterna lotta per la giustizia tra parti della società, nobili e prelati da una parte, popolo dall’altro.

È il 1848 e Papa Pio IX, con l’avvento della Repubblica Romana, è costretto ad andare in esilio a Gaeta. Sono però molti i sostenitori del potere temporale (per lo più nobili) e presto truppe austriache e francesi marciano sulla capitale contro i repubblicani. Come il papalino Arquati, nella cui famiglia si intrecciano posizioni diverse.

La moglie del figlio Eufemio, Cristina, è apertamente pro-repubblica, tanto da diventare l’amante del rivoluzionario Giovanni Livraghi, amico del frate barnabita Ugo Bassi molto vicino alla causa del popolo nonostante il suo ruolo e contrario al potere temporale dei papi.

Geloso, il marchesino Eufemio raggiunge Livraghi deciso ad affrontarlo, ma all’ultimo momento lo salva dall’agguato di un francese. Livraghi e Bassi sono intenzionati a raggiungere Garibaldi nel nord dove Venezia è insorta e Cristina a seguire l’amato. Eufemio a sua volta è intenzionato a seguire Cristina e a vendicarsi del tradimento. Ma i due, Bassi e Livraghi, vengono arrestati dagli austriaci e condannati a morte.

A quel punto, Eufemio ha raggiunto Cristina e cambiato posizione, maturando una presa di coscienza nei confronti della lotta per liberare l’Italia. Cristina colpita dal gesto del marito se ne ri-innamora. Riconciliati, i due si trovano fianco a fianco nella lotta con i piemontesi per l’Unità d’Italia, mentre papa Pio IX torna a Roma.

Il film, nel quale figurano Alberto Sordi, Massimo Werthmuller, Luca Barbareschi, Elena Sofia Ricci, Jacques Perrin, Nino Manfredi, Serena Grandi, Roberto Herlitzka tra gli altri, vinse il David di Donatello 1991 per i migliori costumi.

Alessandro Piccinini
Pubblicato Sabato 26 marzo, 2011 
alle ore 17:48
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