Crisi Libia, l’IdV Senigallia: "Berlusconi non sa che pesci pigliare"
La proposta: "Revoca del trattato di amicizia con Gheddafi e rispetto della risoluzione 1973 dell’Onu"
C’era una volta un premier che amava vantarsi ad ogni occasione di essere un grande statista internazionale, e rivendicava a se stesso la capacità di influire in maniera determinante sulle scelte di politica estera di grande paesi come gli Stati Uniti o la Russia. Da quando in Libia la parola è passata alle armi quel premier ha lasciato il posto ad un signore anzianotto che è costretto a fare da spettatore delle decisioni prese dagli altri capi di stato o di governo e delle quali sovente non è neppure informato.
E’ davvero preoccupante la confusione che caratterizza in queste ore il nostro governo in merito alla crisi libica, una confusione che sta costringendo alla più totale irrilevanza il nostro paese sullo scenario internazionale. L’Italia ancora non è stato in grado di decidere quale deve essere il suo ruolo ed è rimasta a mezza via tra i due poli rappresentati da un lato dalla posizione tedesca e dall’altro da quella francese. La prima si è detta contraria ad un intervento diretto e si è astenuta sulla risoluzione Onu. La seconda ha spinto oltremodo perché l’intervento vi fosse e sta cercando di forzare la stessa risoluzione Onu per affermare una sua leadership nel Mediterraneo.
Berlusconi non sa che pesci pigliare e il sintomo della sua confusione è ben dimostrato dall’affermazione che vedrebbe i nostri tornado sorvolare i cieli di Libia ma con la finalità di non sparare neppure un colpo, il che oltre ad essere poco credibile, sarebbe anche inutile e pericoloso per i nostri militari.
In questa nuova crisi internazionalesono in tanti ad aver mostrato dei limiti. La capofila è come sempre l’Unione Europea che continua a rimanere un nano politico anche nelle situazioni, come quella attuale, nelle quali gli Usa hanno tutto l’interesse a defilarsi. Anche la Lega Araba e l’Unione Africana si sono dimostrate a dir poco contraddittorie prima aprendo il via libera ad una risoluzione che senza il loro assenso non ci sarebbe mai stata, e poi lamentandosi dopo il primo giorno perché come era prevedibile a quella risoluzione è stata data una lettura troppo estensiva.
L’Italia dei Valori su questa crisi ha una posizione estremamente chiara, testimoniata dalla mozione presentata sia alla Camera che al Senato. In questa mozione chiediamo la revoca da parte del governo del trattato di amicizia firmato con Gheddafi e il rispetto senza alcuna forzatura della risoluzione 1973 dell’Onu che ha come unico obiettivo quello di proteggere i civili. Senza il rispetto di queste due condizioni fondamentali, che coincidono con la legalità internazionale, ogni azione non può essere credibile.
Una scelta bipartisan vorrebbe che maggioranza e opposizione siano d’accordo ma gli accordi si fanno in Parlamento non nelle segrete stanze. Noi sulla Libia non possiamo essere assolutamente d’accordo con Berlusconi e il suo governo per le contraddizioni di questi anni.
Berlusconi con Gheddafi ha fatto affari pubblici e privati, ha fatto comunella. Berlusconi ancora oggi, mentre lo bombarda dice che gli dispiace. Fino a tre mesi fa si è impegnato a fare una legge che difendesse Gheddafi dagli attacchi dell’esterno. Sarà impossibile un voto bipartisan sull’intervento italiano in Libia quest’oggi in parlamento.
da Italia dei Valori Senigallia
Non é neanche gradevole sputare nel piatto dove si mangia,. . . .
Tale Monachesi come mai e' cambiato di scranno
con la sig Angeloni?
"Berlusconi con Gheddafi ha fatto affari pubblici e privati"
Vale anche x voi dell'IDV.
Ma pensane n'altra
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