Spreco di soldi, tempo e risorse con tanto di polemica annessa per una logica amministrativa che ha un sapore aziendale ma soprattutto clientelare. E’ questa l’accusa – su più fronti – che sostengono i Consiglieri dei gruppi Partecipazione e Rifondazione Comunista per quanto riguarda la vicenda del concorso pubblico per esperto del settore turistico. Una vicenda che non smette ancora di suscitare dubbi nell’opposizione, che lamenta in poche parole gravi carenze in materia di trasparenza amministrativa.

Tornano dunque a parlare del famoso bando Roberto Mancini, Paolo Battisti (Movimento Partecipazione) e Luigi Rebecchini (Rifondazione Comunista): l’ultimo "problema" è emerso risalendo ad un concorso pubblico del 2008 per un posto a tempo indeterminato per il ruolo di Istruttore Direttivo Amministrativo (categoria D1).

Nella selezione pubblica aperta durante il secondo mandato Angeloni si cercava una persona che ricoprisse gli stessi incarichi previsti con il bando scaduto il 10 marzo 2011, cioè una figura per l’organizzazione della stagione e dell’accoglienza turistica e la promozione di Senigallia in workshop, fiere ed altri eventi. Alla fine del concorso, in cui erano previsti, oltre alla valutazione dei titoli, due test (scritto e orale), si è proceduto a stilare una graduatoria valida anche per assunzioni a tempo determinato, pieno o parziale.

Allora la domanda che si pone Battisti diventa: perchè non utilizzare quella graduatoria, ancora valida sino al 20-6-2011?
Con un secondo bando, aperto quando la validità della graduatoria del primo era ancora efficace, si è dato modo invece di alimentare dubbi e polemiche sulla qualità dell’operato amministrativo.

"Siamo preoccupati – spiega Rebecchini – perchè tornano fuori questioni che avevamo già messo in luce in tempi non sospetti", mentre per Mancini "con questo concorso, per cui sarebbe stata doverosa una valutazione da parte di una commissione di esperti, vengono meno le garanzie di trasparenza".
Insomma un "no" chiaro e deciso alla chiamata diretta, pratica che favorirebbe solamente un clientelarismo già abbastanza diffuso.

Ma il concorso pubblico non è il solo tema che i consiglieri di Rifondazione e Partecipazione vogliono trattare: nel corso della conferenza stampa hanno anche annunciato la mozione da sottoporre al prossimo Consiglio comunale perchè venga convocato un Consiglio Grande sul tema della sanità. Un Consiglio Grande in precedenza convocato per tematiche anche di minor importanza.

Sulla sanità andrebbero valutate secondo Mancini le prese di posizione di chi lavora nel settore: proteste e preoccupazioni che non devono essere prese come segnali di futile e dannoso allarmismo, ma semmai come stimolo ad interessarsi d’una questione potenzialmente molto dannosa per il senigalliese.
E a conferma di quanto sostiene, Mancini sfoggia il piano regionale sulla sanità, un faldone da oltre 230 pagine nelle quali non viene menzionata Senigallia. Mai. Mentre vengono più volte citate realtà come Torrette (il punto specialistico), Jesi, Fabriano e il polo di Pesaro-Fano.
"Senigallia in pratica rimarrà schiacciata tra queste altre realtà" la preoccupazione di Mancini. Preoccupazione cui fa eco Battisti che conclude: "Il declassamento del presidio ospedaliero di Senigallia a semplice RSA è chiaro e Mangialardi alle parole spaventose di Spacca non è riuscito ad aprir bocca e a far valere le ragioni della sua città".

di Carlo Leone