Sacelit di Senigallia: liquidati milioni di euro agli ex dipendenti
Montanari: "risultato di rilievo nella battaglia contro l’amianto"
Di solito, nella vita, le battaglie sindacali, legali e soprattutto di principio portano a scarsi risultati. Nelle migliori ipotesi le “vittorie” vengono raggiunte in percentuali minime e, soprattutto, dopo moltissimi anni. Nel frattempo, le cosiddette “vittime” spendono molti soldi per consulenze e processi e spesso escono a mani vuote dopo umiliazioni ed ipocrisie, sentendosi consigliare dagli “addetti ai lavori”…di avere pazienza.
A volte accadono invece cose impreviste. Accade ad esempio che una piccola associazione come l’ALA (associazione lotta all’amianto) riesca a far liquidare nell’arco di poche settimane quasi 7 milioni di euro (per la precisione 6 milioni e 830 mila euro) a favore di persone che si sono ammalate lavorando alla Sacelit di Senigallia.
Portando avanti una trattativa con i vertici della Sacelit di Bergamo, sono state analizzate, sistemate e soprattutto concretizzate decine di pratiche per risarcire appunto coloro che, lavorando alla Sacelit, si sono ammalati e sono morti a causa dell’amianto.
Amianto, maledetta parola che deriva dal greco asbestos e che significa inestinguibile, indistruttibile. Proprio per questa sua resistenza il materiale è stato impiegato in Italia – ed in particolare a Senigallia – dal dopoguerra.
Ci si è costruito di tutto: dalle famose coperture in Eternit alle piastre per i ferri da stiro, dagli schermi cinematografici alle carrozze ferroviarie. Una produzione vastissima che ha ucciso e continua ad uccidere lavoratori, responsabili solamente di essere guadagnati da vivere presso una di quelle fabbriche maledette.
Le malattie collegate all’inalazione della fibra di amianto sono tre: l’asbestosi, che riduce le capacità polmonari e può portare anche alla morte; il mesotelioma, un tumore che può colpire il rivestimento dei polmoni (pleura) e degli organi addominali (peritoneo); il carcinoma polmonare, forma di cancro molto diffusa. Malattie che hanno visto morire decine e decine di lavoratori senigalliesi impiegati alla Sacelit.
Ora, grazie all’ALA, un piccolo sodalizio senza fini di lucro ed apolitico, sono stati risarciti e liquidati con somme di denaro più che dignitose eredi di persone che sono decedute negli ultimi dieci anni. Stesso discorso anche per le persone attualmente in vita e che, a causa dell’amianto, si sono ammalate.
Inoltre, nonostante una norma che prevedeva la prescrizione (e quindi nessuna assegnazione di denaro), si è giunti ad un accordo con i vertici Sacelit di Bergamo per risarcire anche gli eredi di persone decedute da più di dieci anni.
La trattativa, conclusasi materialmente presso lo studio dell’avvocato Massimo Olivetti che ha curato l’aspetto legale della questione, ha stupìto un po’ tutti, soprattutto coloro (malati ed eredi) che dopo anni di promesse e rassicurazioni, magari speravano nell’inizio di un processo tra una decina di anni e nel risarcimento, forse verso il 2040!
“Se da un lato è vero che nessuna somma potrà mai ripagare la morte o la malattia causata dall’amianto" afferma Carlo Montanari, presidente dell’associazione lotta all’amianto "è altrettanto vero che l’elargizione dei vari risarcimenti rappresentano un risultato di rilievo nella battaglia contro l’amianto. Da sempre, per il sottoscritto, combattere l’amianto è stata la battaglia di una formica contro tanti giganti, una battaglia portata avanti nonostante i veti, le ipocrisie, le ingiustizie, le bugie, le parvenze e le promesse solo raramente mantenute”.
Ogni anno muoiono per l’amianto tra le 4 mila e le 5 mila persone. Il tempo di latenza delle malattie è molto lungo: dai 20 ai 50 anni, ma il picco è previsto dal 2010 in poi.
Nella città (Senigallia per chi non lo ricordasse) della contestatissima bonifica da amianto, i rischi ci sono stati e soprattutto… nonostante le rassicurazioni (come quelle di sindacalisti e legali per fare avere risarcimenti) ci saranno anche in futuro…
da Carlo Montanari
Associazione Lotta all’Amianto
Caro S.Cavalletti se vuoi puoi mandarmi i famigliari domani 21 c.m. dalle 14,30 alle 16 preso la sede dell'Ala im via podesti -Piazza diaz nella villa difronte la fermata delle corrriere.sono a piano terra apenna entri a sinistra.Ti aspetto,a meno che siano parenti già venuti.
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