Il fascino e la follia di Morgan incantano il Teatro La Fenice di Senigallia
"Noi siamo scienza, non fantascienza"
La serata che vedeva protagonista Morgan al Teatro La Fenice di Senigallia è stata inaugurata dai Versus, band nata con la passione per i Pink Floyd e la musica anglosassone, i quali per voce di Megahertz, leader del gruppo, presentano alcune ballad tratte dal nuovo disco uscito l’8 marzo ed intitolato Retroattivo.
Aprono con Torre di controllo a cui segue il nuovo singolo Cosa ti aspetti da questa notte, arrangiato con la preziosa collaborazione del Maestro Franco Battiato.
Alle 22.15 arriva Lui, Morgan, al secolo Marco Castoldi: smoking nero con i reverse di swarovski, fusciacca in vita rosso bordeaux e scarpe bianche da ballerino.
Entra in scena fumando una sigaretta, mentre i giovani del suo staff cercano di mettere a punto un caos di strumenti musicali e apparecchiature tecnologiche correndo come pazzi da una parte all’altra.
Morgan ha un modo tutto suo di stare sul palco, in bilico tra progresso e tradizione, fa musica con l’Ipad e si cimenta con una gamma impressionante di strumenti musicali: dal pianoforte e basso, che suona divinamente, ai più originali ukulele e clavetta. Del resto, come dice lui “Noi siamo scienza, non fantascienza”.
Il concerto si snoda per due ore senza un canovaccio ben preciso, sembra quasi una vera e propria sessione di prove, ma da Morgan non ci si può certo aspettare una performance canonica.
Passa da brani suoi, come Complicità, U-blue, 23 roses, Le ragioni delle piogge, Una storia d’amore e di vanità e la più famosa Altrove, alla reinterpretazione di grandi capolavori internazionali come la meravigliosa Space Oddity di David Bowie, Stand by me e New religion dei Duran Duran, dove balla, si dimena e scuote la chioma.
Beve bibite in lattina, si toglie la giacca e ironizza sul fatto di essere stato definito e ormai etichettato come “il cantante che ha fatto l’intervista sulla droga”. Provoca dicendo: “Oggi chi fuma sembra un lebbroso e allora io voglio andare al lazzaretto!”Poi diverte il pubblico raccontando aneddoti legati ai suoi anni al liceo, ricordando il suo professore di educazione fisica che diceva: “Castoldi tu ridi? Io non rido!” E commentando: “E più lui lo diceva e più a me mi veniva da ridere”.
In un continuo cambio di registri e di emozioni contrastanti, incanta il pubblico con un’emozionante interpretazione di Parla più piano, colonna sonora de Il Padrino.
In conclusione, con la collaborazione dei Versus, i quali lo hanno accompagnato in varie esibizioni, Morgan ci regala una trilogia di successi dei Pink Floyd, dei quali si è portato sul palco un libro con tutti i testi delle canzoni.
Si parte con Time a cui segue, a richiesta del pubblico, Money, per terminare con Us and Them. Lo spettacolo si chiude con l’intensa Lontano lontano e Morgan saluta la platea al grido di “Viva Luigi Tenco!”
di Valentina Giammichele
Un articolo che pare scritto da Mario Luzzatto Fegiz, tanta è la competenza musicale della redattrice Giammichele.
Ho scoperto cos'è un "ukulele" e grande è stata la mia sorpresa nel leggere parole sconosciute come "reverse di swarovski" e "fusciacca".
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