Si è sprigionata alle 6.46 (ora italiana) dell’11 Marzo la più grande scossa dello sciame sismico che ha colpito il Giappone, seminando vittime e devastazione in tutto lo stato nipponico. I sismografi hanno registrato un valore di Magnitudo pari a 8,9: un evento che, secondo studi sismologici si verifica nel mondo ogni venti anni.

Se il Giappone si è dimostrato, anche in questo caso, nazione all’avanguardia nel gestire e nel contrastare eventi sismici anche di grande portata, purtroppo sono stati gli eventi successivi al sisma a mettere a dura prova il territorio e la popolazione: la scossa di terremoto, con epicentro in mare aperto, 130 Km ad est di Sendai, ha infatti generato uno spaventoso tsunami, con onde alte 10 metri, che hanno ben presto raggiunto le coste giapponesi, portando devastazione dapprima nella parte settentrionale del Paese, poi in quasi tutto il Giappone.

Immediatamente sono stati diramati allerta tsunami in tutta l’area del Pacifico: dalle coste della Russia alle Filippine, l’Indonesia, l’Australia. Anche gli Stati Uniti hanno messo in allarme gli abitanti delle Hawaii ed esteso l’allerta tsunami a tutta la West Coast. Anche le regioni sudamericane sono in attesa dell’eventuale arrivo dell’onda anomala.

Ma la situazione più critica e più tragica è sicuramente quella che si sta andando definendo in Giappone: sono impressionanti le immagini trasmesse da tutti i maggiori network nipponici e rilanciate dalle televisioni di tutto il mondo. Muri di acqua hanno invaso la terraferma e l’hanno semplicemente fatta loro, travolgendo per chilometri qualsiasi cosa trovassero sul proprio cammino: auto, case, capannoni, coltivazioni, alberi, purtroppo anche centinaia di persone.

Anche se le fonti ufficiali parlano, dopo alcune ore dal sisma e dallo tsunami, di alcune centinaia di morti, c’è il sentore che le proporzioni di questa autentica ecatombe saranno ben più marcate: si parla già di corpi ammassati sulle spiagge di Sendai. In molte città del Giappone si registrano incendi a raffinerie e industrie, crolli di palazzi, una diga ha ceduto a Fukushima, con l’acqua che ha investito il centro abitato; una parte di Tokyo è rimasta per ore senza energia elettrica ed anche nella capitale si contano danni e vittime. Le centrali nucleari del Giappone sono state spente per precauzione. All’appello, secondo l’ambasciata italiana a Tokyo, mancano anche 28 italiani.

Come spesso accade quando ci si trova davanti a eventi eccezionali, è stata internet a consentire una copertura immediata e costante anche di questo tragico avvenimento: tutti i maggiori gruppi editoriali del mondo si sono attivati con dirette testuali e video direttamente sui propri portali di informazione, prima ancora che con le trasmissioni televisive, pubblicando gallerie fotografiche ed attingendo anche dalla enorme quantità di materiale messo online dagli utenti della rete su canali Youtube o sui social networks, così come gli stessi utenti stanno ripubblicando e diffondendo i video trasmessi dai network.

Google ha prontamente attivato un canale speciale “Japan 2011” per il servizio Person Finder, rivolto a chi è alla ricerca di persone che risultano disperse o a chi è in possesso di informazioni che possano aiutarne il ritrovamento.

Vi proponiamo alcuni links per seguire l’evolversi della situazione in Giappone, e non solo, in via testuale o in video.

Repubblica.it – DIRETTA testuale

Corriere.it – ARTICOLO con foto e video

JIB Tv – DIRETTA video della tv giapponese

NHK World – portale del network di informazione giapponese

Hawaii News – DIRETTA video della tv hawaiiana

BBC – SPECIALE dell’emittente inglese con testi e video

CNN – SPECIALE dell’emittente americana con testi e video

ALJAZEERA – DIRETTA testuale dell’emittente del Qatar