Senigallia: Partecipazione e Rifondazione tornano a parlare di sanità
In silenzio Amministrazione e Asur, ecco il Comitato di tutela. Sabato 12 volantinaggio all'ospedale
Il gruppo consiliare Partecipazione e quello di Rifondazione Comunista tornano a parlare di sanità pubblica nel senigalliese. E lo fanno in un momento in cui la questione sembrava essere stata un pò accantonata nell’agenda politica. Come? Ribadendo la necessità di tenere sotto controllo i movimenti che ai vertici regionali stanno discutendo del futuro delle strutture ospedaliere e annunciando volantinaggi e altre iniziative.
E’ di pochi giorni fa la notizia che dalla Regione Marche e dalla Giunta Spacca sia stata proposta una riduzione per quanto riguarda le spese per il personale dell’azienda “Ospedali Riuniti di Ancona” per l’anno 2011: un taglio di 1 milione e 640 mila euro. Taglio importante che sembra andare contro quella tanto sbandierata "eccellenza regionale" che dovrebbe essere il centro di Torrette di Ancona. Centro di eccellenza che giustificherebbe la razionalizzazione per quanto riguarda il presidio di Senigallia.
E questo è solo "l’ennesimo capitolo di una storia già decisa tanto tempo fa, di cui Sindaco, Assessore alla sanità, Presidente regionale e direttori Asur devono prendersi le loro responsabilità" sostengono i consiglieri d’opposizione. Facendo leva sul documento di primari, medici e infermieri presentato al Sindaco di Senigallia settimane fa (poi mai pubblicato), ne approfittano per stilare una lista di criticità serie e concrete che vanno ben oltre il semplice "sentore" che la Zona Territoriale 4 venga penalizzata in maniera maggiore rispetto ad altre.
Queste criticità partono da un semplice fatto: Senigallia non viene menzionata in alcun documento programmatorio ufficiale della Regione. Ci si avvicina alla spiaggia di velluto quando si parla di differenziazione dei servizi dell’area metropolitana di Ancona (Jesi, Fabriano, Senigallia) tenendo conto però del "centro d’eccellenza" che dovrà diventare Torrette.
Il personale sanitario si è lamentato di come si stia tentando di depotenziare l’ospedale di Senigallia. Al loro fianco sono scese le associazioni e i sindacati, fino poi all’intervento del Presidente del Tribunale dei Diritti del Malato Umberto Solazzi: tutti si sono mostrati estremamente preoccupati per la situazione.
I problemi riscontrati in precedenza non sono stati affrontati o lo sono stati ma inefficacemente: a partire da quello che i consiglieri Paolo Battisti, Roberto Mancini e Luigi Rebecchini affermano essere "un fallimento assoluto", il Centro Unico per le Prenotazioni, che non è servito a snellire le liste di attesa. Per prenotare una mammografia a Senigallia ci vuole fino ad un anno di attesa. Per un ecodoppler al cuore 8 mesi, per una risonanza magnetica 9 mesi.
Liste di attesa che al Pronto Soccorso arrivano fino a dieci ore.
Problematico è anche l’adeguamento dei locali sanitari. Se l’Ambulatorio analisi arriva a raccogliere nelle mattinate un sovraffollamento di 180 persone, non se la passa meglio il posto riservato alla Guardia Medica: "Siamo stati noi a sollevare il problema che esiste da anni, il posto è assolutamente fatiscente, difficilmente raggiungibile, senza sala d’attesa, senza riscaldamento" afferma Battisti.
Carenze per quanto riguarda il personale si riscontrano anche tra gli autisti d’ambulanza, oltre alla famosa questione dei primari ancora non nominati e del minor numero di medici, infermieri a disposizione e al taglio del 30% che da tempo aleggia sulla città.
I presidi sul territorio sono un altro punto dolente, dopo la notizia della chiusura della Guardia Medica di Ostra e di tutte quelle strutture chiuse negli anni addietro. La motivazione della rifunzionalizzazione e della razionalizzazione nasconde – e senza tanti giri di parole secondo Battisti e Mancini – lo spettro del depotenziamento dell’intera sanità nel territorio senigalliese.
Questo è in poche e schematiche righe quanto i consiglieri di Partecipazione e di Rifondazione Comunista affermano sul tema sanità. Una situazione che peggiorerà inquanto il bilancio verrà ridotto nei prossimi tre anni dell’1%/anno. Su queste questioni gli stessi consiglieri avevano tempo fa proposto l’istituzione di un osservatorio o una Commissione consiliare dedicata esclusivamente alla sanità. Proposta bocciata dal Consiglio comunale che però viene rimodellata e ripresentata: perchè non istituire una sorta di "osservatorio a costo zero" – si chiede Rebecchini – se le spese per un altro organismo istituzionale fossero eccessive?
Dalle parole ai fatti: "abbiamo costituito – affermano – un Comitato di Salute Pubblica (abbiamo già avuto diversi incontri) al fine di far emergere una discussione pubblica e partecipata su quelle che sono le problematiche all’interno del nostro territorio. Da sabato prossimo (12 marzo, NdR) cominceremo un volantinaggio presso l’Ospedale di Senigallia e la Asl, per poi toccare tutti i punti della città. E poi organizzeremo una serie di assemblee pubbliche sul tema".
Prima che la carenza della sanità pubblica apra spazi a quella privata, con conseguenze sia per la qualità che per le garanzie delle prestazioni.
di Carlo Leone
Circa 3 anni fa l'Assessore Volpini annunciava uno studio con un pool di esperti per ridurre le liste di attesa. Sono passati 3 Natali, 3 Pasque, 3 Primavere...ma nessun risultato concreto e tangibile a favore dei pazienti/utenti. Tutto uguale e triste come sempre: pronto soccorso, visite specialistiche, prelievi del sangue/urine. Addirittura uscì un nostro lavoro proprio su questo spiegando erroneamente che lui lo aveva promesso e l'assessore intervenne immediatamente con un commento rettificando le nostre righe che lungi da lui promettere qualcosa in politica. Allora si può parlare di insuccesso e di incapacità?? Nonchè di incompatibilità con il ruolo ricoperto e le dichiarazioni rilasciate?? Io credo di si. Perciò non abbiate paura di fare opposizione (se volete farla) cominciate a sollevare nomi e cognomi di chi con un pizzico di umiltà dovrebbe lasciare l'incarico a qualcun'altro più esperto, preparato, convinto.
Poi un'altra questione: che fine ha fatto il consigliere dott.Massimo Marcellini, nonchè oncologo dell'ospedale?? E' vivo? Partecipa in consiglio o ai dibattiti? Perchè dopo mesi di polemiche sulla sanità senigalliese (tra cui anche sul suo reparto) francamente dal fondatore di una coalizione civica partita dal basso e in mezzo alla gente si gradirebbe almeno un parere.
Solo uno.
Il SEL dovè? Il cro dott. Casagrande che era primario del Pronto Soccorso grazie al fatto di aver contribuito alla nascita della prima giunta Angeloni che fine a fatto?
Non dice nulla?
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