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Sanità, incontri sul territorio con Sinistra Ecologia Libertà

Critiche alla giunta regionale per approvare piani senza confrontarsi. Proposta: una ASL per provincia

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logo Sinistra Ecologia LibertàSinistra Ecologia Libertà sta facendo una serie di incontri sul territorio della valla del Misa-Nevola per sentire direttamente dai cittadini quali sono le loro preoccupazioni e portare un contributo di idee e di proposte su un problema, quello della sanità, molto sentito nel territorio. Non siamo sicuramente noi ad inventarci e creare i problemi, al contrario i problemi esistono e sono i cittadini stessi che ci chiamano. Abbiamo avuto già due incontri nelle scorse settimane, ad Arcevia e Barbara, entrambi ben riusciti e partecipati.

Per quanto riguarda l’incontro di Arcevia vorremo precisare che non abbiamo né polemizzato né tantomeno insultato nessuno, circa 100 persone erano lì a testimoniarlo, abbiamo semplicemente ribadito le nostre posizioni. Partendo innanzi tutto dal dato storico che noi siamo l’unica realtà marchigiana che ha chiuso tutti i suoi ospedali più di 20 anni fa attivando dei qualificati servizi territoriali; vorremmo per un verso che l’Ospedale di Senigallia, unico nel nostro comprensorio, non venga depotenziato e per l’altro che i servizi territoriali continuino nello loro efficienza, compreso l’Ospedale di Comunità di Arcevia, come ha fermamente ribadito il Dott. Spaccia presente alla nostra iniziativa.

Non solo, ci sono tutte le condizioni per cui l’Ospedale di Comunità di Arcevia diventi "La casa della Salute" così come previsto dalla Delibera 17 della Giunta Regionale di riordino della Sanità marchigiana che prevede che "gli ospedali che debbono essere riconvertiti vengano trasformati in Casa della Salute con postazione di Emergenza (Potes) con Medico a bordo 24 su 24, Punto di Primo Soccorso, poliambulatori specialistici ecc". Qualcosa in più rispetto all’attuale Ospedale di Comunità.

Come SEL siamo preoccupati, assieme a tutti gli arceviesi, che noi che abbiamo chiuso gli Ospedali dell’entroterra 20 anni fa rischiamo di andare indietro perdendo i servizi, chi non ha chiuso nulla invece avrà "La Casa della salute".

Abbiamo ribadito le nostre critiche alla Giunta Regionale che guida le Marche per il fatto che alla chetichella senza confrontarsi con nessuno ha approvato la Delibera 17 del gennaio del 17/01/2011 che ridisegna la Sanità marchigiana anticipando il Piano Sanitario Regionale e per il fatto che in essa si applicano dei tagli lineari (alla Tremonti) su personale, farmaceutica ecc., soprattutto per il personale riducendo linearmente del 30% il turnover nei prossimi anni.

Questo significa che in realtà già in difficoltà come la nostra zona 4 alcuni servizi e/o Unità Operative rischiano di chiudere. Non solo; è pensabile che riducendo il personale e la funzionalità dei servizi si possano ridurre le liste di attesa così come la Regione dice di voler fare?

Questo non significa che "SEL ritiene che la Regione possa avallare condizioni di deficit della spesa sanitaria": tutt’altro, chiediamo solo che i tagli e le razionalizzazioni vadano fatte innanzitutto con un confronto con le comunità locali, con i Sindacati e gli Operatori della sanità, e che sia chiaro il progetto generale analizzando ed approfondendo caso per caso, zona per zona, comunità per comunità non tagliando con la falce in maniera indistinta e…"si salvi chi può".

Poi la nostra critica è sull’assetto istituzionale della Sanità marchigiana: con l’Asur centralizzata lontana dalla comunità locali, le Conferenze dei Sindaci svuotate di qualsiasi funzione, le zone con 13 Direttori generali senza personalità giuridica; inoltre l’Azienda Sanitaria Regionale, il Dipartimento alla Salute, adesso anche le Are vaste a livello provinciale; è possibile chiedere di superare e semplificare questo carrozzone, senza che nessuno si offenda?
 
La proposta di SEL è chiara: 5 ASL ,una per provincia superando Zone ed Asur. Risparmi potrebbero essere ottenuti anche attraverso questa semplificazione istituzionale oltre che dal ripensamento su faraonici investimenti in nuovi ospedali, mentre in un momento di vacche magre sarebbe meglio concentrarsi sui servizi, sulle attrezzature e sul personale che deve farli funzionare?

Questo abbiamo detto ad Arcevia e Barbara e diremo in tutti i Comuni in cui andremo, senza demagogia, nella consapevolezza della complessità dei problemi, perché anche a noi stà molto a cuore la Sanità pubblica che è uno dei pochi valori rimasti in questo malandato Paese e vogliamo difenderla e preservarla con tutte le nostre forze senza ambiguità e tentennamenti.


da Sinistra Ecologia Libertà
Coordinamento Territoriale Valli Misa e Nevola

Attilio Casagrande
Pubblicato Lunedì 7 marzo, 2011 
alle ore 19:21
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