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Rapina al call center, due in manette a Senigallia

Picchiano l'impiegato poi si nascondono con 5.000 euro ma vengono visti: stanati dai Carabinieri

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Il Capitano dei Carabinieri di Senigallia Roberto CardinaliSi sono presentati al Call Center di via Dogana Vecchia a Senigallia fingendosi interessati all’acquisto, in realtà volevano rapinarlo dell’incasso. Sono finiti in carcere a Montacuto, con l’accusa di rapina, due cittadini africani – ma residenti a Ravenna – per aver picchiato il commesso dell’esercizio e rubato l’incasso, oltre 5.000 euro. Il tutto in pieno giorno, nel primo pomeriggio di domenica 27 febbraio.

O.G. classe 1982, nigeriano, e J.J.P., 31enne della Sierra Leone, si sono presentati alcuni giorni fa presso l’esercizio di via Dogana Vecchia a Senigallia chiedendo di parlare con il titolare e dichiarandosi interessati all’acquisto del negozio. Poi si sono ritornati domenica mattina verso mezzogiorno cercando nuovamente il titolare; nel negozio era presente però il fratello, I.S. classe 1991, che stava sistemando gli incassi degli ultimi giorni.

Visti i contanti, i due hanno pensato di fare una terza "visita" verso le 14 quando il titolare avrebbe dato il cambio al fratello che se ne va con l’incasso verso la casa in via Cellini: i due lo seguono e in via Rossini, poco dopo le 14:20, richiamano la sua attenzione, lo picchiano con calci e pugni e scappano coi soldi.
Il ragazzo, I.S., originario del Bangladesh, non si dà per vinto e si mette alla ricerca dei due malviventi pregiudicati con precedenti specifici in truffe e rapine.

Trascorso del tempo e perse ormai le speranze di ritrovare l’incasso, i due ricompaiono all’altezza del distributore di via Rossini: i Carabinieri che hanno seguito il caso ritengono che probabilmente si erano nascosti lungo il tratto ciclabile che costeggia il fiume. Il ragazzo allora cerca di riprendersi il contante, circa 5.000 euro, ma viene gettato a terra e picchiato nuovamente.

Ad assistere però a questo episodio due anconetani che stavano circolando in auto nei presso dello stadio: vedono il pestaggio, fanno salire a bordo il giovane e si mettono alla ricerca dei due, visti entrare in un edificio da ristrutturare sempre nella zona.
A quel punto la chiamata ai Carabinieri: i militari intervenuti hanno poi "stanato" i due africani e rinvenuto un pacchetto di stagnola sigillato con del nastro isolante dove erano nascoste le banconote mescolate a pezzi di carta inumiditi delle stesse dimensioni che, prendendo una specie di "calco" delle banconote, sarebbero serviti per un’altra truffa cui i due stavano "lavorando".

Con l’accusa di rapina i due 30enni sono stati portati al carcere di Montacuto. L’incasso è stato riconsegnato al titolare dell’esercizio e al fratello che se l’è cavata con 7 giorni di prognosi per delle contusioni riportate al volto e alle braccia durante le due aggressioni.

di Carlo Leone

Carlo Leone
Pubblicato Lunedì 28 febbraio, 2011 
alle ore 15:17
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