Questioni di sanità…ma non solo
Franco Giannini alle prese con l'Ufficio Prenotazioni dell'Asur di Senigallia
Gent.mo Dott. Pesaresi,
ancora una volta sono ad importunarla, ma sempre in modo da intendere come costruttivo, per segnalarle non tanto un disguido organizzativo sul servizio prenotazioni, quanto un gesto di cattiva educazione che fortunatamente mi risulta personalmente, fin ad oggi, un caso isolato. Ma ritengo opportuno, appunto perchè isolato, di isolare anche colui che lo ha creato, dal momento che è persona al contatto con il pubblico.
Spiego il fatto da cronista presente al momento.
Il luogo è l’Ufficio Prenotazioni dell’Asur di Campo Boario. Il giorno è oggi 25 Febbraio 2011 ore 11.45. Gli sportelli attivi sono due. In uno c’è un’impiegata e nell’altro un impiegato. Una signora al suo turno fa richiesta allo sportello con l’impiegata di una medicazione per uno “Stoma” per lunedì 28 c.m. L’impiegata le replica che la prenotazione non può essere fissata prima del 14 Marzo. Al che la signora le fa presente che non si tratta di una medicazione di una semplice ferita, bensì di uno “Stoma”.
Lei Dott. Pesaresi sa certamente di che cosa si tratta, quando si parla di stoma, e può immaginare anche il perchè si è giunti a questo tipo di “sintomatologia” e quindi anche lo stato d’animo di chi si trova in simili frangenti. La signora fa presente che fino a poco tempo fa non c’era bisogno neppure di prenotazione. Uno si recava in reparto all’Ospedale, si sedeva, attendeva il suo turno e veniva medicata e supportata anche con i consigli del momento. L’impiegata replica alla signora con: ”… lo so, ma purtroppo sono le nuove disposizioni…”
Ed è in questo momento che interviene, senza essere interpellato, l’impiegato “maschietto” operante nello sportello accanto con una battuta disgraziatamente fuori luogo e non accettabile da una persona sempre e solo in contatto con un pubblico sofferente.
Gli sportelli Asur, infatti non sono quelli nè di una biglietteria di un cinema, né tanto meno quella di uno stadio. Questa la replica, che con un eufemismo chiamerò aria scocciata e supponente, dell’ impiegato: ”Siamo stanchi di ascoltare le lamentele del pubblico… sono sempre le stesse cose…!!”
Chi ha più cervello lo adopera, infatti la signora gli risponde con un semplice: ”E’ proprio vero che il senso dell’umanità non esiste più…” prende il foglio prenotazione e senza attendere oltre se ne va.
Dott. Pesaresi, voglio sperare che nessuno abbia obbligato costui a svolgere tale incarico, e se qualcuno l’ha fatto, evidentemente ha sbagliato. Credo che comunque certe persone vadano sostituite e reimpiegate in lavori dove la sensibilità, umanità, buon senso, educazione, preparazione, non siano necessari.
Ma credo che lavori simili non esistano.
A lei comunque prendere i debiti provvedimenti.
Io come mio solito non mi nascondo e mi firmo e lo ringrazio anticipatamente per quanto andrà a fare.
di Franco Giannini
Di esempi di cattivo o arrogante attendimento al paziente ne ho subiti tanti alle casse, sportelli degli uffici delle strutture sanitarie senigalliesi.
Bisognerebbe capire quali sono i limiti di ognuno (paziente-utente/addetto) e se la matrice di queste situazioni é una scia di disposizioni, regolamentazioni, normative dissennate di questi ultimi anni...
E se é possibile cominciare a registrare nelle tasche le conversazioni...
sono un operatrice sanitaria da tanti anni a volte e dura ascoltare capire il dolore di chi soffre la parola chiave per un comportamento piu umano e etica anche l omino delle prenotazioni dovrebbe averla potrebbe fare un corso per questo se solo si accorgesse che non ha davanti dei numeri ma malati e a volte gravi comunque non era la prima volta che faceva una cosa del genere caro franco
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