"Uniti contro la Crisi" ha sfilato e "colpito" lungo le strade di Senigallia
La manifesta/azione "Dimettiamo Berlusconi" ha toccato punti simbolici del dibattito politico-sociale
Si è snodato per le vie del centro storico di Senigallia, nel pomeriggio di sabato 19 febbraio, il corteo organizzato da Uniti Contro la Crisi Senigallia, nuovo soggetto politico cittadino che si è presentato ufficialmente proprio nell’occasione, con l’iniziativa "Dimettiamo Berlusconi", e al grido "Lavoro, salute, scuola, acqua: beni comuni!".
“Uniti Contro la Crisi – Senigallia è una rete di collettivi, associazioni, sindacati e centri sociali, ma soprattutto di singole persone (studenti medi e universitari, precari, insegnanti, operai, elettricisti, idraulici, operatori sanitari, commessi, magazzinieri, camerieri ecc.)" così si sono presentati i protagonisti della manifestazione di sabato 19.
Il presidio è iniziato alle 17.00 in Piazza Roma con i primi interventi al microfono, musica, cartelloni e la calata di due striscioni dal tetto del Palazzo Municipale con scritto "Dimettiamo Berlusconi", che dato il via al corteo che ha poi itinerato lungo le vie del centro di Senigallia.
Come era stato anticipato dal comunicato di indizione, quella di sabato 19 è stata una manifesta/azione: il corteo è stato infatti caratterizzato da cinque tappe intermedie, per poi concludersi in piazza Saffi davanti la scuola Pascoli.
Per essersi "accordati con le politiche contro i lavoratori" di Marchionne, amministratore delegato del gruppo FIAT, le sedi senigalliesi dei sindacati CISL E UIL sono state "attaccate", con l’affissione di due manifesti.
Anche il terzo sindacato italiano è stata una tappa del corteo: davanti agli uffici della CGIL di Senigallia è stato affisso uno striscione "Sciopero Generale Subito" per rivendicare uno "sciopero totale e generalizzato, per bloccare l’Italia".
Vista la tematica della manifestazione, altro obiettivo non poteva non essere la sede del PdL di Senigallia, davanti alla cui vetrata di ingresso è stato appoggiato un cartellone che recitava alludentemente "Casa Chiusa": "Il berlusconismo – spiegano i promotori della manifestazione – è una concezione della politica e delle relazioni economico-sociali fondate sull’individuo proprietario, sul possesso e sul profitto ad ogni costo. Il berlusconismo propone una pratica di privatizzazione che va dalla politica al corpo delle donne, passando per il lavoro, l’istruzione, il territorio e le istituzioni pubbliche. Il berlusconismo è un potere neofeudale fondato sulle clientele, sugli oligopoli e sulla rendita".
Il corteo ha proseguito attraversando le vie del centro storico, per poi arrivare davanti alla sede del Partito Democratico di Senigallia: lì è stato affisso uno striscione con la scritta "Il berlusconismo abita anche qui". Dentro alla sede erano presenti alcuni esponenti del PD senigalliesi, come l’assessore Paola Curzi e la segretaria Elisabetta Allegrezza, che se nè andata poco dopo l’arrivo dei manifestanti.
Il corteo si è concluso con l’affissione nel terrazzo della scuola elementare Pascoli di uno striscione: "Lavoro, salute, scuola, acqua: beni comuni!" e con gli interventi di precari, lavoratori, studenti, che hanno partecipato alla manifestazione. Riassumendone il significato, attingendo dal manifesto programmatico del corteo, "Berlusconi dimettiti! E poi? Fini? Casini? Tremonti? Letta? Montezemolo? Bersani e Bossi a braccetto? Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Non cambia perché le politiche contro i lavoratori di Marchionne, quelle contro la scuola della Gelmini e la privatizzazione dei beni comuni come l’acqua sono ampiamente condivise da tutti i soggetti sopra nominati.."
di Barbara Baldassari
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