Senigallia, 19-2-2011: manifestazione di protesta "Dimettiamo Berlusconi"
Iniziativa promossa dal coordinamento Uniti contro la crisi: "Sei stanco di stare a guardare?"
Berlusconi dimettiti! E poi? Fini? Casini? Tremonti? Letta? Montezemolo? Bersani e Bossi a braccetto?
Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Non cambia perché le politiche contro i lavoratori di Marchionne, quelle contro la scuola della Gelmini e la privatizzazione dei beni comuni come l’acqua sono ampiamente condivise da tutti i soggetti sopra nominati.
Ciò che è condiviso è il berlusconismo, in altre parole una concezione della politica e delle relazioni economico-sociali fondate sull’individuo proprietario, sul possesso e sul profitto ad ogni costo.
Il berlusconismo propone una pratica di privatizzazione che va dalla politica al corpo delle donne, passando per il lavoro, l’istruzione, il territorio e le istituzioni pubbliche.
Il berlusconismo è un potere neofeudale fondato sulle clientele, sugli oligopoli e sulla rendita.
L’uscita dal belusconismo non coincide necessariamente con la caduta di Berlusconi.
A Berlusconi non si possono chiedere le dimissioni. Berlusconi va dimesso!
Dimetterlo vuol dire produrre una frattura sociale, un atto di dignità e d’indignazione pubblica, anzi, comune!
Vuol dire non delegare il cambiamento agli inciuci di palazzo, alla compravendita di parlamentari e alle politiche da Gattopardo.
Vuol dire costruire e condividere un nuovo lessico della politica, affermare il lavoro, la formazione e l’acqua come beni comuni.
Vuol dire praticare una nuova narrazione della società e delle sue relazioni. In poche parole, riprendersi il futuro!
Tutto questo non accadrà né grazie a Futuro e Libertà o all’UDC, né grazie alla Lega o alla classe dirigente del PD.
Dimetterlo vuol dire dimetterli tutti! Que se vayan todos! Lo urlava l’Argentina, oggi ce lo insegnano le rivolte che stanno decapitando i tiranni arabi. Lo abbiamo urlato anche noi a Roma il 14 dicembre 2010!
E’ ora che questa voce si levi ovunque, non solo dalle metropoli italiane, ma anche dalle province dell’impero: anche da Senigallia.
Da circa due mesi in città esiste uno “spazio comune” chiamato “Uniti Contro la Crisi – Senigallia” aperto a tutte/tutti coloro che vogliono condividere ragionamenti e pratiche di lotta per costruire un’alternativa sociale e politica per questo paese, partendo dal nostro territorio.
“Uniti Contro la Crisi – Senigallia” è una rete di collettivi, associazioni, sindacati e centri sociali, ma soprattutto di singole persone (studenti medi e universitari, precari, insegnanti, operai, elettricisti, idraulici, operatori sanitari, commessi, magazzinieri, camerieri ecc.).
Se sei stanco di stare a guardare, di provare rabbia che si tramuta in frustrazione individuale. Se pensi che sia ora di mettersi in gioco, di buttare il proprio corpo nella lotta, ti aspettiamo sabato 19 febbraio 2011 a Senigallia alle ore 17.00 in Piazza Roma: manifestazione.
Dimettiamolo!!! Non delegare, partecipa!
Contattaci: senigalliacontrolacrisi@yahoo.it
da Uniti Contro la Crisi Senigallia
I miei auguri a questo nuovo spazio politico e ai suoi attori sociali.
era ora...
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!