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Mercoledì d’Essai, al Gabbiano la proiezione del film "Mammuth"

Il 9 febbraio la pellicola con G.Depardieu in versione "on the road": commedia e critica sociale

Caffespresso

Locandina del film MammuthContinua l’appuntamento della rassegna "Mercoledì d’essai" al cinema Gabbiano di Senigallia. Come sempre saranno protagoniste le migliori proposte dei vari Festival tra cui Venezia, Cannes, Berlino, Locarno. Mercoledì 9 febbraio 2011 sarà in programmazione nella sala 1 il film "Mammuth" di Benoît Delépine e Gustave de Kervern. Spettacolo unico alle ore 21,15.

NAZIONE: Francia
DURATA: 89’
GENERE: Commedia
REGIA: Benoît Delépine, Gustave de Kervern

TRAMA:
Un operaio compie 60 anni e decide di andare in pensione. Scrupoloso lavoratore dall’età di 16 anni, non ha mai fatto un giorno d’assenza, mai un giorno di malattia. Ma appena prova a ritirare la meritatissima pensione, si imbatte nel muro implacabile della burocrazia. Scopre così che molti datori di lavoro hanno "dimenticato" di versargli i contributi. L’unica soluzione per ricevere tutti i benefici pensionistici è quella di far visita a tutti i vecchi datori di lavoro e chiedere le dichiarazioni mancanti. Incoraggiato dalla moglie, il nostro eroe monta sulla sua vecchia moto degli anni Settanta, una Mammuth, da cui prende il soprannome, e parte.

Torna nei luoghi della sua adolescenza, in un viaggio che lo riporta da vecchi datori di lavoro, amici e parenti perduti. È durante questo viaggio che si accorge che la gente lo ha sempre considerato un incolto imbecille. Attanagliato dal dubbio e allucinato dalle apparizioni di Yasmine, il suo primo amore, morta in un drammatico incidente motociclistico, il compito di recuperare i documenti mancanti appare, poco a poco, futile. La salvezza arriva tramite la sua nipotina, che risveglia in lui il dormiente poeta felice. Invece di avviarsi lentamente verso la morte, Mammuth decide di abbracciare la vita e ricominciare.

Con soli quattro film all’attivo il duo di cineasti francesi Gustave de Kervern e Benoît Delépine hanno raggiunto uno stile originale e riconoscibile. Il loro è un cinema che si basa prima di tutto sul contrasto tra personaggi e sistema. I loro protagonisti sono sempre o troppo ingenui per entrare nelle logiche della soffocante società moderna o straordinariamente diretti e cinici (trovano nel cinismo l’unica arma per combattere modelli e comportamenti che tentano di schiacciarli).
Da questo dualismo nasce la comicità di molte scene: le reazioni dei personaggi sono imprevedibili, ma quando si capisce il loro punto di vista, ci si rende conto che sottintende sempre una logica chiara, diretta, forse primitiva come dovrebbe essere un mondo ormai troppo carico di sovrastrutture mal funzionanti.

La risata si sposa così con la critica sociale: se in "Louise Michel" questa era più palese e chiara negli obiettivi, in "Mammuth" è nascosta da una storia più intimista e "on the road", ma non per questo avara di spunti. Certo, rispetto alla precedente pellicola, le ambizioni sembrano meno alte fin dal soggetto e nonostante alcuni straordinari sketch (come la telefonata della sempre bravissima Yolande Moreau), spesso si corre il rischio di rimanere troppo lontani dalla mente del protagonista per poterne seguire con interesse tutte le gesta e le visioni, ma ciò non toglie che si tratti di un film che rimane, anche a distanza di tempo, nella memoria dello spettatore. E non è poco.

Per ulteriori informazioni:
www.cinemagabbiano.it
07165375
gabbiano@cinemagabbiano.it

da Cinema Gabbiano

Cinema Gabbiano
Pubblicato Martedì 8 febbraio, 2011 
alle ore 17:26
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