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Pallacanestro Senigallia, febbraio intenso: il commento di Mirco Pierantoni

I biancorossi affronteranno in una settimana Piacenza, Omegna e Siena. Il capitano: "Basta passi falsi"

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Mirco PierantoniMirco Pierantoni, il capitano della Pallacanestro Senigallia, è un elemento indispensabile nelle alchimie della formazione di coach Regini. Giocatore versatile, capace di far sentire la sua presenza sia sotto le plance sia dalla distanza. Il capitano, dopo tanti anni di B-dilettanti, quest’anno sembra determinato a confermarsi anche in questa categoria. "Mircone", così lo chiamano i tifosi, è un recordman nelle presenze con la casacca bianco rossa, oltre ad essere da sempre molto vicino alla tifoseria e a tutto l’ambiente della Pallacanestro Senigallia.

La Pallacanestro Senigallia ha sprecato un’ottima occasione a Trieste, secondo te è stata anche un po’ sfortunata?
La partita è stata combattuta, le due squadre si sono affrontate a viso aperto, seppur entrambe rimaneggiate. Personalmente non amo parlare di sfortuna, a Trieste i due punti non sono arrivati per colpa nostra, infatti dopo una partenza super, che nel primo quarto aveva portato la Goldengas addirittura sul 15 a 2, la squadra ha continuato a tenere ritmi elevatissimi invece di calare d’intensità e di "addormentare" la partita, subendo così la rimonta dei friulani. Saper gestire i finali di gara con più lucidità è fondamentale in questo torneo. I nostri errori sono, troppo spesso, disattenzioni e ingenuità, la squadra però non può più permettersi di fare passi falsi.

Domenica 6 e mercoledì 9 febbraio arriveranno a Senigallia rispettivamente la Copra Morpho Bakery Piacenza e la Paffoni Omegna, due vere corazzate, seguiranno poi degli scontri diretti contro Siena il 12, Osimo il 20 e Riva del Garda il 27 febbraio, come commenti questo calendario?
Sono cinque partite "toste", anche se per ragioni diverse, con in palio punti pesanti. Contro Trieste abbiamo sprecato un’occasione, ma la squadra sta bene ed è vogliosa di togliersi parecchie soddisfazioni. Naturalmente giocare tre partite nell’arco di una settimana non è il massimo, tuttavia affronteremo le nostre avversarie con la stessa intensità e aggressività di sempre, questo è sicuro!

In settimana Innocenzo Ferraro, pivot di Omegna, ha evidenziato la capacità di Senigallia di riuscire, tra le mura amiche, ad annullare quella differenza tecnica che la separa da formazioni più quotate, sei d’accordo?
La Goldengas costruisce i suoi successi sulla forza e sulla coesione del gruppo. Un perfetto mix di esperienza e gioventù che fa della grinta e dell’intensità la sua arma principale. Alcune squadre sono ovviamente più tecniche di noi, ma non va dimenticato che anche la Pallacanestro Senigallia può sfoggiare giocatori di primissimo livello che non sfigurano davanti a nessuno. L’apporto delle persone, che ogni domenica riempiono il Palazzetto, è davvero indispensabile per noi, sembra retorica, ma il pubblico è davvero il "sesto uomo".

Mirco, in questa squadra, sei uno dei pochi che ha già giocato in A-dilettanti, a distanza di qualche anno, quali differenze noti?

Magari l’avessi giocata! Diciamo che quella stagione l’ho passata in panchina a guardare i miei compagni scendere in campo. Per questo motivo, fare un paragone è davvero difficile, tuttavia penso che, ad oggi, vivere di nuovo questa categoria con la Pallacanestro Senigallia e soprattutto da capitano è un sogno. Questo campionato è davvero bello ed entusiasmante e rispetto a qualche anno fa, il livello si è oggettivamente alzato, basti pensare che militano in A-dilettanti giocatori come Scarone, impensabile fino a qualche anno fa.

A proposito del ruolo di capitano, senti qualche responsabilità in particolare?
Faccio parte integrante di un gruppo dove il rispetto e l’amicizia prevalgono su tutto, ciò non toglie che essere il capitano, ormai da un po’ di tempo, mi inorgoglisce. Conosco benissimo l’ambiente, la società e i tifosi: essere il capitano significa anche rappresentare tutto ciò. E’ un’enorme soddisfazione, ma in campo siamo tutti uguali.

di Nicolò Scocchera

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