Carabinieri aggrediti a Serra de’ Conti, il giovane operaio ammette
Il 30enne chiede scusa durante l'udienza al Tribunale di Jesi: processo rimandato al 9 febbraio
Durante il processo per direttissima che lo vedeva coinvolto per offese, minacce, violenza e lesioni personali a pubblico ufficiale, Moreno Fava, operaio trentenne di Senigallia residente a Serra de’ Conti, ha ammesso la ricostruzione fornita dai militari aggrediti. Motivo per cui dopo l’arresto di mercoledì mattina, 26 gennaio, e la convalida arrivata dal Tribunale di Jesi, ha passato una notte nelle camere di sicurezza della caserma dei Carabinieri di Jesi.
All’udienza fissata per il giorno dopo, giovedì 27, il giovane ha confessato di aver perso la ragione quando l’ufficiale giudiziario è comparso alla porta insieme ai Carabinieri di Moie e Montecarotto per notificargli lo sfratto dall’abitazione in cui vive con il padre, poco lontano dal paese.
Prima è passato agli insulti, poi agli spintoni e infine ha preso a calci e pugni i militari che cercavano di farlo calmare. Uno dei due militari ha riportato lesioni di lieve entità, mentre l’altro ha una frattura al malleolo causato dal giovane: ne avrà per trenta giorni.
Ora il processo è stato rimandato al prossimo 9 febbraio, sempre al Tribunale di Jesi, mentre il procedimento per lo sfratto è stato posticipato al 6 giugno.
di Carlo Leone
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