Il Voto di Mirafiori con il 46% di NO al diktat di Marchionne, con la pressochè totale maggioranza tra gli operai della catena di montaggio, pone un problema non solo di democrazia e difesa dei diritti costituzionalmente garantiti. In ballo ci sono anche questioni di salvaguardia delle condizioni di vita e di salute per chi sarà costretto a turni massacranti.

Turni anche di 10 ore al giorno alla catena di montaggio con compromissione della propria integrità psico-fisica con i tendini del tunnel carpale sfasciati da ore ed ore di lavoro. Non a caso i lavoratori che dei reparti di montaggio e lastratura hanno in maggioranza votato No.

Questo è anche il segnale che tra quei lavoratori c’è il rifiuto ad essere considerati "dei robot senza anima e senza cervello" ricattati e utilizzati a piacimento secondo le priorità della impresa.

Questa classe subalterna, che non è solo il lavoro operaio, ma anche il giovane precario, il migrante costretto in schiavitù, l’insegnate offeso, il lavoratore colpito nella sua dignità, il piccolo artigiano che deve inventarsi ogni giorno il suo futuro, rappresenta il nucleo di un diverso modello di sviluppo, di organizzazione della vita e di idea del futuro.

Occorre che la politica sia presente e non insegua soltanto le malefatte e la amoralità di Berlusconi.
La Sinistra in particolar modo dia una risposta chiara ed unitaria per una diversa prospettiva a questo paese. Le titubanze e le incertezze del PD rispetto alla vicenda di Mirafiori non hanno aiutato e non aiutano a questo chiarimento politico di fondo; sarebbe un disastro lasciar soli quegli operai, quegli studenti, quel mondo del lavoro e del sapere ogni giorno più precario e marginalizzato.

Sinistra Ecologia e Libertà vuole essere al loro fianco e lo sarà anche aderendo e sostenendo lo sciopero dei metalmeccanici della FIOM del 28 gennaio prossimo.

da Sinistra Ecologia Libertà – Circolo di Senigallia