Gli autoritratti di Marco Mandolini: portfolio al Musinf di Senigallia
Suite di uno degli autori senigalliesi di maggior rilievo per potenza espressiva ed unità stilistica
Nel programma 2011 del Museo comunale d’arte moderna e della fotografia di Senigallia c’è la valorizzazione delle collezioni e delle nuove acquisizioni. In occasione dell’apertura del corso base di fotogiornalismo c’è stata la presentazione del portfolio del Musinf, intitolato "Io, Marco Mandolini", prima pubblicazione di una serie dedicata al tema dell’autoritratto.
Le fotografie del portfolio sono state tratte da una suite, conservata al Museo comunale d’arte moderna di Senigallia e si distinguono nella vasta produzione fotografica di Mandolini, uno degli autori senigalliesi di maggior rilievo dopo Cavalli, Giacomelli, Ferroni e Cicconi Massi, per potenza espressiva, rigore ed unità stilistica.
La suite degli autoritratti di Marco Mandolini ha una sua storia. Nasce, infatti seguendo la traccia di un lavoro didattico, affrontato nei corsi di fotogiornalismo, dove, come docente, si è trovato a collaborare con fotografi ed artisti come Giorgio Pegoli, Alfonso Napolitano, Walter Ferro, Massimo Marchini e tanti altri autori di rilievo che, come Ruggero Passeri e Nunzio Solendo, sono stati protagonisti di incontri e laboratori specifici.
"Mandolini – scrive il prof. Bugatti, direttore del Musinf – ha voluto, nei suoi laboratori, operare su di sé allo scoperto, mirando a consentire agli allievi di seguire ogni fase del suo personale processo di introspezione e di maturazione poetica e tecnica delle immagini”.
Nel vasto contesto della vicenda creativa di Mandolini, per natura schivo, riservato sino ad un tenace isolamento, si è trattato di una parentesi di ricerca, motivata dalle sinergie, scaturite dalle esperienze dei laboratori didattici e museali.
“L’autore – ha sottolineato l’assessore alla cultura Stefano Schiavoni – a beneficio degli allievi, si è spinto anche in una lettura appassionante e appassionata delle vicende espositive del Musinf, coinvolgendo se stesso e il suo mondo poetico, fatto prevalentemente di cieli, di mare, di marine, in alcuni eventi e situazioni estetiche, che hanno caratterizzato il calendario delle mostre al Palazzo del Duca di Senigallia.
Ciò in particolare a partire dalle interpolazioni sulle immagini, che Antonio D’Agostino ha donato al Musinf. Immagini che testimoniano e documentano i sentimenti di D’Agostino sulla stagione e sui protagonisti di Fluxus, da Yoko Ono a Joe Jones, da Saito Takako, da Geoffrey Hendricks, a Giuseppe Chiari, da Herman Nisch a Giuseppe Desiato, da Marina Abramovic a Urs Luthi.
Marco Mandolini ha derivato dal confronto e dalla frequenza fisica con queste immagini documentative e creative di D’Agostino una riflessione sulla trans temporalità del corpo e sulla possibilità che proprio la fotografia fornisce di mescolare, situazioni, avvenimenti".
“Marco Mandolini – ha aggiunto il prof Bugatti – ha iniziato a svolgere la sua indagine sull’Io con vena contaminatoria e body artistica e in ciò, chi ne ha gli strumenti, può avvertire il richiamo, con modalità specifiche ed autonome, a vari riferimenti, che hanno una funzione didattica, un’origine monografica nel dibattito locale, ma anche radicamento storico. Per l’autoritratto, si può citare l’esperienza, anche fotografica, certo ormai storicizzata, della produzione di Maurizio Cesarini”.
dal Musinf di Senigallia
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