Domenica 9 gennaio il concerto "Classici senza confini" ha inaugurato la stagione musicale senigalliese ottenendo un grande successo. In apertura, l’Assessore alla cultura Stefano Schiavoni, augurandosi che il pubblico continui a seguire numeroso le proposte concertistiche, ha annunciato che ogni inizio sarà preceduto dall’Inno d’Italia per celebrare il 150° anniversario della sua unità.

Ha, inoltre, anticipato un tentativo di recupero dell’opera lirica con una riproduzione in alta definizione della Traviata prevista sabato 15 gennaio al Teatro La Fenice.
È un po’ un controsenso che un teatro (o forse un costosissimo cinema?) rappresenti in DVD ciò che dovrebbe essere rappresentato dal vivo. Speriamo che dal prossimo anno venga stabilmente inserito nel cartellone teatrale anche un’opera “vissuta”.

Il concerto di domenica 9 in ogni caso ha entusiasmato il pubblico per la qualità e la varietà della musica oltre che per la maestria dei musicisti: l’orchestra filarmonica marchigiana, il maestro Mondelci nel doppio ruolo di direttore e sassofono solista e infine, ma non certo per ultima, Anna Tifu, violino solista.

Le musiche hanno attraversato due secoli, l‘800 e il ‘900, spaziando dal genere classico (Mendelsshon, Bizet) a quello leggero, per lo più tratto da celebri film (La dolce vita, West Side Story, C’era una volta il West, etc.).

Nella prima parte è spiccato il virtuosismo della Tifu, in particolare nell’esecuzione della Carmen Fantasie, trasposizione della Carmen di Bizet effettuata dal violinista ottocentesco De Sorasate che riproduce alcuni dei brani più noti dell’opera, ad es. l’Habanera.

Nella seconda parte, supportato dagli archi dell’orchestra il sassofono di Mondelci ha incantato ancora una volta il pubblico della Rotonda.
Pubblico che ha dovuto assistere anche ad un fuori programma non del tutto positivo: alcuni elementi dell’orchestra hanno dovuto fare i conti con le dimensioni del "palco". Addirittura la stessa Tifu si trovava alle spalle del direttore, costringendolo continuamente a voltarsi. A questo punto la domanda più spontanea è: non esiste un luogo con capienza intermedia tra la Rotonda e la Fenice? Questa volta in “ristrettezze” si sono trovati, oltre alle persone che hanno affollato la Rotonda, anche i musicisti.

di Laura Pierini