Botti di capodanno, 14 feriti nelle Marche, caso grave ad Arcevia
Trasportato all'ospedale di Senigallia un 13enne ferito ad un occhio: se la caverà in 20 giorni
Tempo di bilanci dopo i fuochi. Sono in calo ma ancora troppi i feriti nelle Marche per via dei botti di capodanno, ben 14 di cui un caso grave ad Arcevia, oltre a decine di ustioni e casi di lieve entità. Mentre sul fronte delle liete notizie, si può ben parlare di successo per quanto riguarda il cenone della solidarietà e la tombolata del 2 gennaio promosse dalla Caritas. Infine è corinaldese la prima nata del 2011 all’ospedale di Senigallia: Giulia.
Numeri quelli sui feriti dai petardi di capodanno che non destano preoccupazione: non siamo certo a Napoli dove un uomo è morto per un colpo di pistola vagante, ma ancora ci sono persone che sparano petardi senza usare le dovute precauzioni.
Un tredicenne di Arcevia è stato trasportato d’urgenza a Senigallia dove è stata medicata la ferita ad un occhio causata da un botto scoppiato forse qualche attimo prima rispetto a quel che pensava il giovane. I medici però hanno sciolto la prognosi e il ragazzo se la caverà in 20 giorni. Stessa situazione e stessa prognosi anche per un giovane 25enne di Offida (Ascoli Piceno)
Al Pronto Soccorso di Jesi sono finiti invece due uomini di Cupramontana, di 31 e 64 anni che hanno riportato ferite ed ustioni al volto. Nella zona di Macerata, a Corridonia, un 16 si è ustionato le labbra, mentre un bimbo di 7 anni di Lapedona, (FM) ha riportato lesioni al palmo di una mano. Sempre alla mano è rimasto ferito un 40enne di Torre San Patrizio, ne avrà per 7 giorni, mentre ben più grave è il caso di un operaio 50enne del Ghana che ha raccolto un petardo inesploso da terra e lo ha fatto scoppiare sul suo balcone, riportando gravi ferite alle dita. Trasportato all’ospedale regionale di Torrette di Ancona, la prognosi è riservata: si teme l’ipotesi amputazione.
Nel maceratese sono state segnalate anche risse tra extracomunitari, in una delle quali è rimasta coinvolta anche una donna incinta che fortunatamente non ha riportato conseguenze.
E a proposito di donne incinte, la prima nata del 2011 all’ospedale di Senigallia si chiama Giulia Ranieri ed è di Corinaldo. Nata prematura, Giulia ha salutato il mondo prima di tutti all’1 e 26 minuti. Per la controparte maschile si è dovuto aspettare solo il pomeriggio quando è nato Matteo Abbrugiati. Un’ora prima del capodanno è invece nata l’ultima del 2010, Alessia Grossi di Senigallia.
Successo per quanto riguarda le iniziative promosse dalla Caritas diocesana in piazza Simoncelli: in 900 hanno cenato insieme rinnovando quella che ormai è una tradizione consolidata per le feste senigalliesi. E sempre in tanti, circa 400, erano le persone che hanno voluto festeggiare il 2 gennaio con i numeri della tombola della solidarietà. E ottima è stata la partecipazione anche al concerto di capodanno dedicato a Rossini alla Rotonda a mare di Senigallia dove sono state superate le presenze del 2010.
di Carlo Leone
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