Spaccio di droga a Senigallia, 3 tunisini e 2 marocchini finiscono in manette
Blitz dei Carabinieri in un casolare al fiume Cesano: attività collegata alla sparatoria del 2009
Cinque persone sono state arrestate nella notte tra giovedì 23 e venerdì 24 dicembre dai Carabinieri di Marzocca e Senigallia durante le operazioni di "bonifica" del territorio dal microspaccio di sostanze stupefacenti. Un blitz che fa seguito alla vicenda della sparatoria al porto del dicembre 2009 e per la quale erano stati coinvolti due gruppi distinti di spacciatori, tunisini e marocchini. Spacciatori che si contendevano il mercato delle piccole dosi in tutto il senigalliese e che recentemente erano tornati "alla carica" con un fiorente commercio nei pressi del fiume Cesano.
Dopo un’intensa nottata partita con la sorveglianza e conclusasi poi con l’irruzione in un casolare abbandonato al confine tra Senigallia e Marotta, sono finiti in manette due tunisini clandestini, R.R. di 30 anni e K.T. di 35, il primo con anche un procedimento di espulsione alle spalle, insieme a tre marocchini: il 22enne M.K., il 25enne B.M. e il 26 M.H. (in "arte" Maradona).
Per tutti l’accusa di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, reati per cui è stato ottenuto nel processo per direttissima oltre alla convalida dell’arresto, la scarcerazione e il rinvio a giudizio il prossimo 10 gennaio. Altri complici del gruppetto sono scappati, tra cui anche alcuni acquirenti che stavano per comprare dell’eroina. Per uno di loro, invece, Machren Krazen, il 22 enne di cui sopra, oltre all’arresto è scattata anche una pena detentiva a otto mesi nel carcere di Villa Fastiggi di Pesaro poichè trovato in possesso del quantitativo da smerciare, 2,5 gr di eroina.
Il blitz dei Carabinieri, guidati dal Maresciallo Rossi della stazione di Marzocca, è scattato nel tardo pomeriggio di giovedì 23: una decina di militari in borghese attendeva che avvenisse uno scambio in quella che ormai era diventata una base, il casolare abbandonato nei pressi del fiume Cesano. Dopo l’appuntamento al centro commerciale lì vicino il gruppetto si è spostato verso il casolare, dove i Carabinieri, d’accordo con i colleghi di Fano e Marotta li attendevano.
Alle 22:30 l’irruzione a cui i clandestini hanno risposto barricandosi dentro l’edificio in una soffitta. Poi sono passati sul tetto man mano che i militari riuscivano ad avvicinarsi grazie anche ai Vigili del Fuoco di Fano. Uno di loro, M.H. con una lametta da barba ha cominciato a tagliarsi braccia e corpo e minacciava di gettarsi se si fossero avvicinati ancora. Durante poi la collutazione alcuni militari sono rimasti lievemente feriti.
"L’aspetto positivo di tutta la vicenda – spiega il Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Senigallia, ROberto Cardinali – è la prova di forza che abbiamo dimostrato loro. Da mesi stiamo lavorando per spazzare via lo spaccio da Senigallia, quell’attività di smercio di piccole dosi a basso costo che ha permesso loro di prendere il controllo in città". Attività per cui si era poi scatenata la rivalità lo scorso anno tra le due bande e che era proseguita con il ferimento di un cittadino algerino di 41 anni, Abid Milud, nella sparatoria del 26 dicembre 2009 e conclusa infine con l’arresto di un extracomunitario, Mohammed Alì Torcani.
di Carlo Leone
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