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Confartigianato dice "NO" all’outlet di Marotta, "pericolo anche per Senigallia"

Danno per le micro e piccole imprese del tessuto locale. Negative conseguenze in tutti i centri limitrofi

logo Ancos ConfartigianatoConfartigianato esprime il suo “no” deciso al progetto dell’outlet di Marotta. Da Senigallia l’associazione di categoria interviene per apporre il suo più netto rifiuto all’ulteriore installazione di un grande centro commerciale che potrà portare solo danno al bacino produttivo ed economico che vi ruota attorno. Il territorio è uno solo, un’area vasta in cui i singoli Comuni non possono per natura ragionare per compartimenti stagni: le conseguenze della realizzazione di un simile progetto si propagherebbero fino alla stessa Senigallia e ai paesi limitrofi, come le onde di un sasso gettato in uno stagno.

Costruire un mega outlet a Marotta – dichiara il segretario della Confartigianato di Senigallia Giacomo Cicconi Massi – significa assestare un altro duro colpo al precario equilibrio dei piccoli esercizi commerciali dei centri storici cittadini. Già danneggiati nelle finanze dalla crisi congiunturale vedrebbero ora sorgere dal nulla un gigante, impossibile da abbattere.

Non c’è bisogno di ulteriori strutture commerciali: l’area è già ampiamente servita per le sue esigenze. Questo il parere di Confartigianato che, per esperienza, può ben prevedere le dinamiche che si andrebbero a creare con l’apertura del nuovo mega outlet. È difficile se non impossibile per il commercio al dettaglio e per gli artigiani reggere il confronto competitivo con questi grandi gruppi, che hanno alle spalle forti interessi e risorse. Ne deriva che i posti di lavoro offerti dalla nuova struttura potranno anche essere 800, come dichiarato, ma non saranno mai sufficienti a colmare la perdita occupazionale che deriverà dalla inevitabile chiusura di decine e decine di attività storiche.

Giacomo Cicconi MassiE con loro andrebbe disperso un bagaglio di esperienze artigiane e professionalità difficilmente replicabili o sostituibili. Inoltre, investire in grandi strutture commerciali significa impoverire il territorio, svuotandolo di ricchezza e significato.

In questi centri globalizzati e artificiali infatti la maggior parte degli esercizi appartiene a catene nazionali o internazionali che portano i guadagni fuori dalla Regione; inoltre, al loro interno trovano posto finti giardini, finte piazze, fast food e ristoranti che stimolano il consumatore a permanere nel centro commerciale una volta terminati gli acquisti: e i nostri bei centri storici rimangono vuoti.

Confartigianato – per tutte queste ragioni – ribadisce il proprio no al progetto dell’outlet di Marotta e chiede piuttosto politiche a sostegno del commercio al dettaglio e degli esercizi artigiani, gli unici che portano avanti tradizione e qualità dei prodotti nostrani, e rendono vivi e “veraci” borghi e centri storici che tutto il mondo invidia.

da Confartigianato ARCOS di Senigallia

Confartigianato Senigallia
Pubblicato Venerdì 17 dicembre, 2010 
alle ore 17:52
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Commenti
Solo un commento
Anonimo2010-12-19 19:29:59
Credevo che la libera concorrenza fosse il sale dell'economia. Invece qui fra un pò mettiamo dazi, e protezionismo vario...Tra l'altro io sono disoccupato ed essere una di quelle 800 persone che lavoreranno lì non mi darebbe fastidio...
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