Appello per la manifestazione del 14 dicembre: "Liberiamoci di Berlusconi"
Il Mezza Canaja: "Leggi ad personam, clientelarismo, festini selvaggi e un'arte di governo da cui liberarsi"
Non c’è sicuramente bisogno di sottolineare l’importanza politica di quello che ormai da qualche settimana sta avvenendo in Italia; benché la storia repubblicana, non solo recente, sia costellata di tensioni e tumulti, così come troppo spesso di schiamazzi che anticipano il semplice nulla del mantenimento dell’esistente – secondo l’adagio cambiare tutto per non cambiare nulla! – sembra che entro poco potremo finalmente vedere il termine di quel lungo tunnel, durato un ventennio e chissà quanti chilometri, del berlusconismo.
Una liberazione che noi, senza premurarci troppo di fronte al “politicamente corretto”, non esitiamo a salutare con grandi speranze: giova ricordarlo, il berlusconismo non è stato semplicemente il governo delle leggi ad personam.
Senza dimenticarci tutto questo, quello che speriamo finalmente di soppiantare è un arte del governo basata su tre pratiche precise, politiche ed economiche: rendita, oligopolio, clientelarismo.
L’ultima finanziaria sta lì a testimoniarlo: pur con la più forte maggioranza della storia repubblicana, questo governo non è riuscito a pianificare uno straccio di politica a sostegno del reddito e del lavoro produttivo, preoccupandosi solo di tappare i buchi, e al massimo di elargire qualche “favore” alle varie cricche di turno.
Tuttavia, benché sia lecito nutrire qualche speranza sul fatto che i festini “selvaggi” di Berlusconi – come li definiscono i dispacci pubblicati su Wikileaks – saranno entro breve materia esclusiva dei rotocalchi rosa, e non più degli editoriali dei quotidiani, pensiamo che in questo momento occorra mettere addosso agli schieramenti politici una certa pressione, per ricordar loro che non si può governare prescindendo da chi contribuisce con la propria fatica allo sviluppo di questo malandato paese; quello che si rischia – e le fitte consultazioni parlamentari, così come la nascita di nuovi schieramenti stanno lì a testimoniarlo – è che dalla crisi di governo si esca con una nuova coalizione decisa a portare avanti quelle politiche che hanno prodotto la crisi economica.
Già infatti il laico Fini ha intavolato un accordo con Casini e Rutelli, e definito la riforma Gelmini dell’università “il miglior risultato di questo governo”; mentre Bersani e D’Alema, senza nemmeno la premura di nasconderlo, stanno cercando di estendere il modello marchigiano di alleanza con il centro a tutta l’Italia.
Per questi motivi, martedì 14 dicembre, è più che mai importante essere in piazza a Roma per ricordare a politici e opinione pubblica che non si può dire di essere veramente usciti dal berlusconismo, senza una riforma strutturale di quell’arte di governo descritta poc’anzi, verso cui anche la sinistra ha troppo spesso nutrito una certa tentazione.
Da Senigallia pulman per Roma – partenza alle ore 04.00 dalla stazione ferroviaria – costo 10 o 15 euro – prenotazione obbligatoria al 3331295984
Tutti uniti contro al crisi!
da CSOA Mezza Canaja
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