A Senigallia, "Pietro": un film radicale sul sottile disagio della società
L'incontro col pubblico del regista Gaglianone. La pellicola è stata proiettata alla Piccola Fenice.
Il Circolo Cinema "Linea d’Ombra" de La Piccola Fenice di Senigallia ha avuto in cartellone per tre serate consecutive, il 10, 11 e 12 dicembre sempre alle 21.15, il film "Pietro", pellicola indipendente di Daniele Gaglianone autoprodotta a basso costo. Gaglianone era presente in sala per un incontro.
E’ la storia di Pietro Casetta, un ragazzo dalla vita difficile: emarginato dalla società, lavoro mal retribuito e fratello tossicodipendente, l’unica famiglia che gli resta. Dimesso e piegato alla sua condizione, ma allo stesso tempo persona esplosiva, ad un certo punto decide di ribellarsi tragicamente alla sua realtà.
Venerdì 10 dicembre sono intervenuti in sala il regista Daniele Gaglianone ed il produttore Gianluca Arcopinto, che dopo la proiezione hanno discusso con la platea.
"Pietro" nasce in un difficile momento della vita del regista, ed è proprio questa difficoltà che fa crescere in lui il desiderio di creare un film, come lui stesso ha definito, "punk", cioè contro corrente. L’obiettivo è quello di portare in scena un tipo di cinema radicale, contrario agli schemi convenzionali. E’ lo sfogo ed il senso di liberazione in cui Gaglianone, senza parlarne direttamente, attua una panoramica sulla situazione italiana attuale. Ma, per sfortuna o fortuna, è per questo che non ha ricevuto finanziamenti né da parte della Rai né dello Stato.
Nonostante sia costato soli €. 120.000 e sia stato girato in appena 12 giorni, non dà mai l’impressione di film povero: le scene sono sì semplici o, come il registra le definisce, "essenziali", ma rientrano perfettamente nel contesto di "Pietro". Anche gli stessi attori, molto eterogenei e spesso non professionisti, pur non facendo parte del cinema di costume, hanno dato prova di estrema dedizione e serietà.
E’ un "film di diverso respiro, raffinato" che ha avuto un grande successo di pubblico, ma soprattutto, unica pellicola italiana al Festival del Cinema di Locarno, è stato applauditissimo da parte della stampa.
"Pietro" verrà quindi ricordato a lungo sia per le difficoltà riscontrate per essere prodotto, sia per l’incisività con cui ha messo in scena il sottile disagio in cui imperversa la società tutta e di cui ogni singolo individuo ne porta silenziosamente il peso.
di Daila Battaglini
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