Fiamma Tricolore sul Piano degli Arenili di Senigallia: "Chi tace acconsente!"
Duro attacco dopo l'approvazione unanime della variante in Consiglio Comunale
Forse è per il mese di dicembre e per le festività ormai alle porte che mercoledì sera in Consiglio Comunale si respirava un clima diverso. Quello spirito Natalizio che ogni anno ci fa sentire più buoni, ed infatti maggioranza e opposizioni (?) si sono scambiate il regalino da mettere sotto l’albero votando all’unanimità la variante al piano degli arenili.
Noi della Fiamma Tricolore avremmo desiderato che il regalo da porre sotto l’albero lo ricevessero i cittadini più bisognosi di Senigallia. Magari con un atto generoso: una variante al piano di costruzione del nuovo quartiere (il borgo dei Torrioni, ex-Sacelit) fissando un 10-20% dell’intera area a residenza sociale da destinare a giovani coppie che non possono permettersi 300 mila euro per un appartamento di 50 mq.
Oppure vedere in un clima festoso l’assessore Curzi offrire una somma, coinvolgendo anche i governatori di Provincia e Regione, i loro portaborse, i consiglieri, i consulenti, gli assessori, i consiglieri d’amministrazione delle municipalizzate: quelli prendono anche più dell’Assessore Curzi, e non li vede nessuno. Naturalmente sognamo ad occhi aperti, non ci sarà nessuna colletta.
Era più importante accontentare la categoria dei bagnini.
E dall’esito della votazione in consiglio, noi del Movimento Sociale pensavamo nascesse spontaneamente un nuovo comitato NO AL PIANO DEGLI ARENILI E BASTA VARIANTI, capeggiato dalla sinistra più critica, l’appoggio esterno dei movimenti civici e l’immancabile coordinamento, Marcantoni ed avvocato al fianco, con esibizione conclusiva di arrampicata sopra i tetti delle cabine per il ponte dell’Immacolata (è modaiola e Monachesi, Corinaldesi e Curtatoni avrebbero benevolmente chiuso un occhio).
E pensare che da fine anni ’70 a Senigallia il movimento ambientalista (Pieroni, Badioli, Mazzufferi, ecc.) ha criticato da sinistra le politiche turistiche "cementificatrici" dell’allora maggioranza PCI-PSI-PRI-PSDI e successivamente, negli anni ’90, una massiccia campagna (5000 cartoline !?) ribadì un no totale alla occupazione permanente di manufatti sulla Spiaggia di Velluto.
Poi che è successo? Ha perso importanza la tutela del paesaggio e la salvaguardia della specificità delle nostre coste, ed è diventato preminente l’interesse politico di parte, cioè stare in maggioranza.
Nel voto di mercoledì la Fiamma Tricolore vede l’approvazione dell’ennesima piccola variante (siamo alla settima) con la conferma dell’impianto generale del Piano degli Arenili. Un piano che ferisce e brutalizza il cosiddetto genius loci, l’anima, la specificità del luogo.
Sarebbe un bene per tutti se chi viene, e ritorna, al mare a Senigallia lo facesse per trovare un qualcosa che non c’è in un’altra spiaggia e non solo perchè qui spende meno. Senigallia come unicum da preservare e salvaguardare ed il bagnino quale custode di questa unicità vellutata, di quel fazzoletto di demanio, di un bene che appartiene allo Stato e a tutti noi cittadini che vi abitiamo. Ma purtroppo da decenni a Senigallia la politica è degenerata, in lobbysmo e burocratismo, in «amministrazione» e gestione fatta di minime «varianti».
Mercoledì sera maggioranza e minoranze ci hanno prospettato una falsificazione ancora più estrema della politica, le coalizioni non rispondono al popolo, ma alle lobby più influenti. La politica in Consiglio ha abolito le obiezioni, i distinguo, i pareri e le idee difformi, ed i voti contro, e licenziato il popolo, restando costituita in gruppi d’affari. Ognuno ha il suo bagnino da difendere. A proposito. Due parole anche per gli "invisibili" e per gli assenti volontari. Hanno praticato, burocraticamente, il silenzio assenso. E come dice il proverbio, chi tace, come si sa, acconsente!
da Riccardo De Amicis
Movimento Sociale Fiamma Tricolore
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