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Consiglio Grande, realtà più "vicina" alla città: bastano mille firme

Modificato l’art. 23 dello Statuto, maggiore apertura ai cittadini. Polemica sul decreto Brunetta

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Mario Fiore, Maurizio Mangialardi, Enzo MonachesiSono state illustrate dall’Amministrazione Comunale le modifiche allo Statuto Comunale per quanto riguarda il Consiglio Grande. Ora la nuova disciplina per uno dei più importanti strumenti di partecipazione consentirà ai cittadini di poter essere presenti e agire fattivamente nei processi amministrativi.

La modifica dell’art. 23 dello Statuto, approvata nell’ultimo Consiglio Comunale di mercoledì 24 novembre e da subito operativa, in sintesi, consiste nella possibilità di convocare il Consiglio Grande previa raccolta di 1.000 firme di cittadini (quindi meno delle precedenti 1.750) e maggioranza qualificata di due terzi del Consiglio Comunale (anziché della maggioranza totale). Quest’ultimo punto è frutto dell’emendamento del consigliere di Partecipazione Roberto Mancini, ed è stato votato all’unanimità dal Consiglio Comunale.

Rapida e condivisa la manovra dell’intera assemblea comunale che ha emanato la modifica. Il Presidente della I commissione Mario Fiore ha voluto sottolinearlo: "Gli emendamenti proposti non hanno sottratto ma migliorato l’iter del provvedimento – ha detto – rendendo utile il lavoro di squadra fatto senza polemiche in commissione. Siamo orgogliosi che esso si inserisca nel nostro sentito programma della città di tutti".

Il Presidente del Consiglio Comunale Enzo Monachesi ha evidenziato il fatto che il Consiglio Grande non sarà più una voce dello Statuto isolata ed eccezionalmente realizzabile, e che in Italia ci sono poche esperienze di ciò.

Il Sindaco Maurizio Mangialardi, da parte sua ha sottolineato l’impegno della Giunta a recepire le richieste dei cittadini: "Il Consiglio Comunale ha dato un buon contributo ed esempio. Tutto è frutto di un rapporto diretto senza filtri con i nostri cittadini, come i recenti incontri testimoniano".

Ma da parte del Sindaco non è mancata neanche una piccola polemica sull’approvazione, sempre nell’ultimo Consiglio, del nuovo regolamento degli uffici e dei servizi, alla luce dei nuovi principi contenuti nel D. Lgs. 150/2009 attuativo della legge Brunetta. L’Amministrazione, a sua detta, ha dovuto far propria la legge vigente, nonostante la vivace protesta del gruppo consiliare di Partecipazione.
"Abbiamo votato pedissequamente il pessimo decreto Brunetta assieme al centrodestra – ha dichiarato – perché il nostro Comune è stato definito, secondo noi non giustamente, virtuoso e quindi ha dovuto recepire una pessima normativa consistente nel blocco dello stipendio dei dipendenti comunali, nel turnover portato da 1 a 5 persone e nell’impossibilità di assumerne altre. Il tutto senza possibilità di deroga. E questo costituisce per noi il motivo di temere una paralisi del nostro sistema".

di Simone Paolasini

Simone Paolasini
Pubblicato Sabato 27 novembre, 2010 
alle ore 17:58
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