Proiezione del film Urlo per la rassegna Mercoledì d’Essai
Al cinema Gabbiano la pellicola di Rob Epstein e Jeffrey Friedman il 17 novembre
Bentornati all’appuntamento della rassegna "Mercoledì d’essai" al cinema Gabbiano di Senigallia. Come sempre saranno protagoniste le migliori proposte dei vari Festival tra cui Venezia, Cannes, Berlino, Locarno… Mercoledì 17 novembre 2010 sarà in programmazione nella sala 1 il film Urlo di Rob Epstein, Jeffrey Friedman (presentato in concorso al Sundance Film Festival e alla 60a edizione del Festival di Berlino). Spettacolo unico alle ore 21,15.
NAZIONE: U.S.A.
DURATA: 90’
GENERE: Drammatico
REGIA: Rob Epstein, Jeffrey Friedman
TRAMA: "Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte da pazzia, morir di fame isteriche nude strascicarsi per strade negre all’alba in cerca di una pera di furia". Sono questi i versi che Allen Ginsberg "urlava" per la prima volta nel 1955 nella Six Gallery di San Francisco; sono questi versi quelli che aprono l’opera che sarebbe poi divenuta il poema cardine della così detta Beat Generation: Howl, appunto.
Nella San Francisco del 1957, un capolavoro di letteratura americana fu portato sul banco degli imputati. Howl è il film che descrive questo momento fondamentale della contro-cultura americana. La storia è raccontata principalmente su tre piani di lettura: il processo, la riabilitazione del giovane Allen Ginsberg (James Franco), e il poema stesso, animato da alcuni graphic novelists, e dal collaboratore di Ginsberg, Eric Drooker con il suo immaginario beat.
Il genere stesso del film ricorda la sconvolgente originalità del poema. Il racconto del processo rappresenta la trama narrativa del film, riecheggiando temi ancora in voga oggi: la definizione di osceno, i limiti della libertà di espressione e la stessa natura dell’arte. L’avvocato della difesa è Jake Ehrlich (John Hamm), l’avvocato liberale delle star. Il pubblico ministero invece, Ralph Mcintosh (David Strathairn), cerca di provare che l’opera è oscena, tentando allo stesso modo di interpretarla. I testimoni dell’accusa sono un’insegnante d’inglese (Mary-Louise Parker), che reputa il poema osceno, e un professore (Jeff Daniels) che ha un’idea precisa su ciò che è, o che non è, scritto bene. Dalla parte della difesa ci sono 50 intellettuali, che ricordano i meriti culturali e artistici del poema. Il giudice che presiede l’udienza è Clayton Horn (Bob Balaban), che decreta una sentenza sorprendentemente appassionata. In un’immaginifica intervista scandita da flashback, Ginsberg medita sul suo processo creativo e sulle difficoltà che ha dovuto affrontare. Il poema stesso vive di una vibrante animazione – un viaggio fantastico nella mente dell’artista.
dal Cinema Gabbiano
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