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Il Pd Senigallia a Spacca: "l’acqua bene pubblico senza rilevanza economica"

Intervento prima della discussione in Consiglio sul bilancio dove si cita il passaggio della gestione ai privati

Comì di Cucina

AcquaQuella che pubblichiamo di seguito è la lettera aperta che alcuni iscritti al PD di Senigallia hanno indirizzatoal Presidente della Regione Gian Mario Spacca: Una lettera volta a chiedere la modifica statutaria per la difesa dell’acqua pubblica in occasione della discussione del documento di assestamento al bilancio che avverrà mercoledì 3 in Consiglio regionale.

"Gent. le Presidente Spacca,

la Regione Marche ha sempre dichiarato la necessità di tutelare l’acqua come bene essenziale, pubblico e universale, difendendola da ogni tentativo di privatizzazione.
Il tal senso si è coerentemente opposta, di fronte alla Corte Costituzionale, al Decreto Ronchi, l’ennesimo vergognoso, prodotto della gestione del Governo Berlusconi, che prevede, tra l’altro, l’affidamento dei servizi idrici ai privati.
I cittadini Italiani si sono mobilitati in massa per opporsi a tale privatizzazione e il Partito Democratico ha recepito tali istanze.

In molte parti di Italia, tra cui nella Provincia di Ancona, il Partito Democratico ha aderito ai comitati referendari per la difesa dell’acqua pubblica, contribuendo ad ottenere il risultato record nella storia referendaria con la raccolta di un milione 400 mila firma per ogni quesito.

Molte amministrazioni comunali guidate dal Partito Democratico hanno modificato il proprio statuto, sancendo il carattere pubblico e privo di rilevanza economica dell’acqua e del  servizio idrico integrato, escludendoli quindi dall’applicazione del Decreto Ronchi.
Il Segretario Pierluigi Bersani ha inoltre recentemente presentato un disegno di legge volto ad abrogare lo stesso decreto Ronchi.

E’ quindi incomprensibile, perché di fronte a tale mobilitazione popolare e dello stesso Partito Democratico, la Regione Marche abbia presentato all’interno del documento di assestamento al Bilancio un articolo, l’art. 38, volto a “permettere, in modo non traumatico, il passaggio della gestione dei servizi pubblici locali a soggetti privati o a società miste il cui socio privato sia individuato mediante procedure di evidenza pubblica”.

Non è possibile non intravedere una tacito recepimento dei principi del Decreto Ronchi prima ancora della sua entrata in vigore, in netta contrapposizione con quanto la Regione Marche e il Partito Democratico hanno sempre dichiarato e dimostrato nei fatti.

logo Partito DemocraticoRicordiamo che ai fini della privatizzazione, prevista dal Decreto Ronchi, deve sussistere il requisito della rilevanza economica dell’acqua e dei servizi idrici integrati.  E ricordiamo che la recente sentenza del Consiglio di Stato n. 6529 del 10 settembre scorso, affida agli enti locali la competenza nel decidere la rilevanza economica di un bene.

Per fare chiarezza sulle posizioni del governo regionale e per evitare dannose strumentalizzazioni, come iscritti al il Partito Democratico e come cittadini chiediamo quindi che la Regione Marche si attivi per dichiarare la non rilevanza economica dell’acqua e del servizio idrico integrato, ostacolando l’applicazione del Decreto Ronchi e introducendo una modifica dello Statuto che vada in tal senso, dichiarando che:
L’acqua è un bene comune, fonte di vita, diritto fondamentale dell’umanità, non assoggettabile a logiche di mercato. La Regione Marche riconosce il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come bene pubblico privo di rilevanza economica; conferma il principio della proprietà e della gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque superficiali e sotterranee anche se non estratte dal sottosuolo sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà. Riconosce che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini”.

In Fede
Beatrice Brignone, Fabrizio Volpini, Simeone Sardella, Stefania Pagani, Abramo Franceschini, Margherita Angeletti, Carolina Mercolini, Giovanni Tinti, Mauro Pierfederici, Stefania Villacidro, Emiliano Pagani, Anna Pia Giansanti, Catia Ventura, Massimo Barocci, Silvia Giacomelli, Roberto Fabri, Antonio Pagani, Ivonne Tinti, Matteo Marcosignori, Alice Tinti, Daniele Manoni, Paola Curzi, Riorita Esposito, Giannina Bigelli".


da Beatrice Brignone
PD – Senigallia

Beatrice Brignone
Pubblicato Martedì 2 novembre, 2010 
alle ore 14:26
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Commenti
Solo un commento
Manna Luciano 2010-11-03 16:24:13
Il presidente e la giunta della regione Marche sono obbligati a rispettare il mandato degli elettori, cioè a governare nell'interesse pubblico e la gestione dell'acqua è la cartina di tornasole del loro impegno politico.
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