Le vicende o-stra(vetera)ne nell’indagine del Centro culturale Popolare
Nuovo lavoro grazie alla documentazione amministrativa e contabile del ventennio 1985-2004
Da oltre un trentennio il Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere sta portando avanti una preziosa opera di ricerca e divulgazione delle tradizioni storiche e culturali locali. Ultimamente, poi, il sodalizio ostraveterano sta focalizzando l’attenzione anche su vicende di alcuni decenni fa. Cronaca, e non storia, quindi, anche se storia diverrà o è già diventata.
A farsene carico è uno degli uomini di punta del Centro culturale, che proprio questo nuovo filone di ricerca ha fermamente voluto. “Le vicende locali più recenti – ci dice infatti lo storico ostraveterano Renzo Fiorani – hanno una insospettata valenza perché ci presentano aspetti della quotidianità che difficilmente possono essere colti senza una adeguata e approfondita riflessione”.
L’avvio di questa nuova indagine si è reso possibile solo da pochissimi anni grazie all’insediamento della nuova Amministrazione comunale di Ostra Vetere che con vero spirito di apertura ha permesso l’accesso alla documentazione amministrativa e contabile del ventennio 1985-2004.
“Plauso e riconoscenza vanno quindi doverosamente tributate al sindaco Massimo Bello e alla sua compagine”, afferma Renzo Fiorani. Molti e anche insospettati risultati sono stati già raggiunti e Fiorani sta lavorando a ricostruire puntualmente un significativo intervento delle passate amministrazioni di quel ventennio. Sotto i riflettori è la realizzazione della nuova fontana nei giardini Sabatucci, di fronte all’ospedale e in prossimità della monumentale “Porta Nuova”. Una realizzazione poi sfumata, che presenta molte chiavi di lettura che vanno ben oltre gli aspetti politici, amministrativi e contabili. Significativo il titolo già individuato per questo nuovo lavoro di Renzo Fiorani: “La fontana del Girone. Peripezie e non solo di una delle tante vicende o-stra(vetera)ne”.
Sintesi più efficace non si poteva per una vicenda dai tanti colpi di scena, che alla fine i promotori di allora hanno dovuto abbandonare. A provocare quella inaspettata debacle anche il fatto di aver tirato troppo la “corda”, tanto da averne poi determinata la rottura. Le varie “peripezie”, però, hanno finito per mettere in risalto alcuni aspetti che ai “profani” in genere non è dato di cogliere.
Alcuni fatti e intrecci, progettuali e non, hanno così attirato l’attenzione dello storico ostraveterano, tanto da metterli in relazione anche con altre vicissitudini problematiche, come l’intervento sull’ex convento e chiostro di San Francesco, madre, si può dire, di tutte le vicende ostraveterane di quel ventennio clamorosamente finito. Che qualcosa stonasse nella progettata realizzazione della fontana ne ha dovuto, alla fine, prendere atto anche l’allora Comitato di controllo che ha dovuto dare i primi dispiaceri a quella amministrazione comunale e ai suoi fautori. Come detto, a tirare troppo la corda, ieri come oggi, si rischia di spezzarla, come capita a tutti quei “messeri, dame e cavalieri” che per consolidata tradizione sono abituati a dire sempre di sì, tranne al buonsenso e alla correttezza, senza rifletterci sufficientemente.
Le troppe “peripezie”, alla lunga, sono controproducenti perché rischiano di mettere in luce proprio quello che si vorrebbe far passare in second’ordine agli occhi dei più. E’ questo il messaggio sotteso all’annunciato nuovo saggio di Renzo Fiorani che, ci pare, sarà certamente stimolante.
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