Il lavoro c’è, ma i soldi? Ventun fallimenti nel senigalliese in dieci mesi
I ritardi nei pagamenti strangolano le aziende contoterziste, l'allarme della Confartigianato
Non manca il lavoro, mancano i soldi. E le aziende falliscono. Il 2010 non è ancora finito e già ha segnato una morìa nel Senigalliese. Secondo i dati elaborati da Confartigianato, dal primo gennaio fino a oggi sarebbero 21 le aziende che hanno aperto la procedura di fallimento e consegnato i libri contabili: 7 nel solo Comune di Senigallia, 5 a Corinaldo, 4 a Ripe, 3 a Ostra Vetere, una a Serra De’ Conti, una a Monterado.
Cifre lievitate rispetto a tre anni fa quando – era il 2007– si verificarono 10 fallimenti, di cui 8 concentrati su Senigallia. La situazione è difficile. A Confartigianato pervengono le segnalazioni delle aziende che si trovano “in panne”: il lavoro c’è, sono i soldi che mancano.
I ritardi nei pagamenti delle commesse, sottolinea Giacomo Cicconi Massi responsabile della Confartigianato di Senigallia, soffocano le micro e piccole imprese contoterziste che soffrono e infine falliscono. Riscuotere il dovuto compenso significa aspettare anche mesi.
I tempi medi di pagamento sono dilatati e immensi per una piccola impresa che deve fare i conti giornalmente con spese e costi. Nascono così i debiti, e una spirale negativa che trascina gli imprenditori verso l’immeritata chiusura d’attività.
"Le aziende non sono tutelate, dice Giacomo Cicconi Massi responsabile della Confartigianato di Senigallia, e non ci sono strumenti giuridici importanti per far si che una azienda debba assolvere al suo debito".
Quando a dover pagare è la pubblica amministrazione, i tempi di pagamento medi contrattuali arrivano a 95 giorni, mentre per quanto riguarda quelli medi effettivi si arriva addirittura a 135; situazione simile nel rapporto tra imprese e privati: i privati stabiliscono pagamenti contrattuali di 37 giorni e quelli effettivi arrivano a 57 giorni.
Maglia nera anche nelle transazioni tra imprese. Arriva a quota 68 giorni il tempo di pagamento medio contrattuale di un’impresa ad un’altra impresa, a 88 giorni per i pagamenti effettivi. Aumentano inoltre i casi di insolvenza e le aziende sono messe in un angolo dalla concorrenza dei paesi a basso costo di manodopera. Una morsa terribile.
L’artigianato e le piccole imprese rappresentano il 97% del nostro tessuto imprenditoriale e assorbono oltre il 50% degli occupati. Non godono di trattamenti privilegiati, ogni giorno si confrontano con le difficoltà del mercato contando soltanto sulle proprie forze, senza utilizzare alcun paracadute.
da Paola Mengarelli,
Confartigianato Imprese Ancona
Quando questo si capirà, sarà troppo tardi!
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