Prostituzione, immigrazione clandestina, furti: diversi controlli a Senigallia
Un marocchino e un senigalliese denunciati per furto, in manette un cinese e una prostituta clandestini
Furto di rame, di bicicletta, immigrazione clandestina. Sono questi i reati per cui i Carabinieri hanno proceduto da lunedì 4 ottobre ad alcuni arresti e denunce nel territorio di Senigallia e dintorni. A darne notizia il Capitano Roberto Cardinali che ha annunciato anche l’intensificarsi di altri controlli: sia per l’episodio di aggressione ai danni di alcuni ragazzi senigalliesi all’uscita del Mamamia, sia per il ritorno delle prostitute nelle zone del Ciarnin e alla Bruciata, al Cesano.
Martedì 5 ottobre proprio una prostituta clandestina è stata inseguita e fermata. Al processo per direttissima di mercoledì 6 il giudice le ha comminato una pena di oltre 5 mesi di reclusione. Questo a seguito di alcune segnalazioni da parte dei cittadini sul ritorno nelle zone del Cesano e del Ciarnin delle prostitute.
Denunciato per furto invece un senigalliese di 35 anni, F.S., pluri-pregiudicato, sorpreso a rubare un paio di scarpe da tennis e una bicicletta presso lo stabilimento balneare Bora Bora di Senigallia.
Sempre per furto è stato denunciato un marocchino residente a Frontone (Pu) per aver sottratto 30 chili di rame in un cantiere di via Mattei. Fermato alla guida di un furgone, l’uomo è stato denunciato a piede libero; il materiale, del valore di circa 100 euro, è stato riconsegnato alla ditta proprietaria.
A Castelleone di Suasa i controlli dei Carabinieri si sono concentrati sugli stranieri per via del recente episodio di aggressione ai danni di alcuni ragazzi senigalliesi all’uscita del noto locale Mamamia. Martedì sono stato bloccati quattro persone di nazionalità cinese, di cui tre regolari e uno clandestino per il quale è scattato l’arresto. Ora le indagini si sono concentrate sulle attività della zona, dove si sospetta ci sia un laboratorio tessile clandestino e per il quale i cinesi lavoravano come manodopera, non segnalata.
di Carlo Leone
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