Ripresa fragile e asfittica, preoccupata la CNA di Senigallia
"Situazione economica che stenta a ripartire. Difficoltà appesantite dagli incerti bilanci pubblici"
"Non siamo fuori dal guado ed il prossimo anno sarà costellato da sacrifici ed ulteriori restrizioni per il tessuto economico e sociale senigalliese". La CNA di Senigallia manifesta una certa preoccupazione per il permanere delle depressive dinamiche economiche e sociali in atto, profondamente e sensibilmente condizionate dai tagli che dal governo centrale colpiranno i bilanci degli enti locali ed inevitabilmente seppur in varia misura tutte le comunità.
Giovanna Curto – Se è vero che da un lato sia nell’artigianato che nel commercio, tanto nella ristorazione che nelle varie strutture ricettive del territorio sembra si stia assistendo ad un certo risveglio dal torpore dell’ultimo quinquennio, grazie soprattutto allo spirito imprenditoriale di molti giovani, riteniamo che l’analisi analitica dei confortanti dati positivi circa il saldo tra iscrizioni e cessazioni degli ultimi mesi non crediamo possa essere un fattore di per se esaustivo ed inequivocabile per intravedere dietro l’angolo il giro di boa da una pesante crisi di sistema.
Massimiliano Santini – negli ultimi mesi tanti giovani si sono recati presso la CNA per avviare un’impresa, tuttavia va detto che il numero delle cessazioni si è assestato su cifre parimenti importanti. Registriamo molte attività in forte sofferenza, altrettante hanno operato significative riduzioni di personale, alcune sono alle prese con posizioni debitorie verso gli istituti di credito che rischiano di esplodere, altre avvertono un ridimensionamento delle commesse, coinvolte nel vortice delle delocalizzazioni produttive, con un contestuale assottigliamento dei margini di guadagno. Ed ancora, non possiamo trascurare le conclamate criticità legate alla persistente presenza di lavoro irregolare che mina la professionalità delle imprese e sottrae loro opportunità di lavoro, le riscossioni sempre più incerte e con tempistiche sempre più dilatate, di cui spesso sono protagonisti i vari livelli amministrativi, le inefficienze e le problematiche legate alla burocrazia, alle lente e farraginose autorizzazioni, alle normative sempre più stringenti e oppressive, che appesantiscono la figura dell’imprenditore, incompreso interprete di un moderno esempio di dedizione, passione e coraggio e solitamente tacciato di essere viceversa un autentico evasore fiscale.
Dunque lo spaccato economico resta complesso ed intricato, con una buona parte delle neoimprese che registrano un tasso di mortalità molto alto ed altre rientrano in gioco con subentri o cambiamenti di titolari. Inoltre si fanno strada coloro che sono in cerca di riscatto dopo aver perso il posto di lavoro ed infine si confermano numerosi i casi di neoaziende indotte passivamente dalla spinta operata dai committenti edili o manifatturieri.
Se il tessuto economico locale, pur con le debite specificità aziendali, testimonia un generale affanno nel confermare i risultati acquisiti lo scorso anno, il 2011 si preannuncia altresì denso di nubi e incertezze, dati i tagli e le indiscriminate restrizioni alle quali saranno soggette le amministrazioni locali, con inevitabili e pesanti ripercussioni sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini ed il probabile ridimensionamento degli interventi di natura economica ed infrastrutturale, necessari per mantenere un buon profilo competitivo al territorio.
dal Segretario CNA
Massimiliano Santini
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