Firmata a Senigallia la convenzione per l’area ex Sacelit-Italcementi
Presto l'avvio dei lavori su oltre 5 ettari dello storico quartiere. La prima casa pronta per Pasqua 2013
"La più grande trasformazione urbana per Senigallia dai tempi dell’ampliamento settecentesco della città" come molti la definiscono. L’ex zona industriale ormai dismessa dell’area Sacelit-Italcementi, lunedì 4 ottobre, ha visto la firma della convenzione che la vedrà trasformarsi in un quartiere residenziale e commerciale moderno con diversi spazi verdi pubblici, un sogno delle precedenti due Amministrazioni che finalmente diventerà realtà.
Alle 16,30 di lunedì 4 ottobre infatti nella sala Giunta della Residenza Municipale c’è stata dunque la firma tra il Comune di Senigallia e l’impresa proprietaria dell’area, La Fortezza Srl, ultimo adempimento amministrativo prima del concreto avvio dei lavori di riqualificazione nei circa 5 ettari di superficie. "Una riqualificazione complessa – ha dichiarato il Primo cittadino Maurizio Mangialardi senza nascondere un pò di emozione – che conclude un percorso durato quasi dieci anni e che porterà nuova linfa al turismo cittadino e all’indotto occupazionale".
Attraverso la firma la ditta proprietaria, guidata dall’imprenditore anconetano Pietro Lanari, si è assunta l’impegno di realizzare tutte le opere pubbliche previste nell’area per un impegno di spesa di 20.500.000 euro. "Siamo pronti a metterci all’opera – ha dichiarato l’ing. Pietro Lanari rispondendo all’appello del Sindaco – e chiederemo alle ditte appaltatrici di iniziare subito i lavori. Un modo questo anche per combattere la crisi dato che cercheremo di affidare i lavori per quanto possibile a ditte della zona".
Il progetto dell’area, la cui redazione è stata affidata all’architetto di fama internazionale Paolo Portoghesi, è stato definitivamente approvato dal Consiglio Comunale nell’estate del 2009. Per completarlo tutto ci vorranno almeno 5 anni ha spiegato l’ing. Lanari, ma c’è un crono-programma dei lavori che farà crescere a pari passo aree pubbliche e aree private, non relegando le prime alla solita tempistica che le vuole sempre lasciate in fondo.
Il piano disegna un complesso edilizio "vivo" tutto l’anno, con un mix di funzioni turistica, residenziale e commerciale: 168 appartamenti (il primo – nell’area nord del quartiere – sarà pronto per la Pasqua del 2013) di cui 40 già prenotati, una piazza della città contemporanea aperta verso il mare, un albergo a cinque stelle, un centro congressi da 400 posti, un polo museale, un parco urbano e verde pubblico per oltre 13.000 mq.
Ingenti anche le opere di urbanizzazione previste e legate alla trasformazione urbana: ponti carrabili e pedonali tra i due lungomari, piste ciclabili, spazi verdi e pavimentati, viabilità di accesso all’area, il sottopasso alla Statale Adriatica che collega tramite via Mamiani il centro storico con l’area portuale e 499 parcheggi (dei quali 160 interrati), anche se molto probabilmente saranno a pagamento.
"L’avvio concreto di questo grande progetto di trasformazione urbana – ha dichiarato il Sindaco, Maurizio Mangialardi – è un traguardo storico, un passaggio determinante per il futuro di Senigallia. Un simile intervento, firmato da un architetto del calibro di Paolo Portoghesi, è destinato a generare effetti molto positivi per la nostra economia, creando opportunità importanti per lavoratori, imprese, fornitori e fornendo un contributo fondamentale per un ulteriore rafforzamento del nostro turismo".
Ancora non ha un nome il nuovo quartiere che sorgerà dall’area dove lavoro e morte si sono così drammaticamente incrociati, ma – promette Mangialardi – "sicuramente ci sarà un segnale a ricordare i morti sul lavoro".
da redazione 60019
Allegati
Scarica la pianta planimetrica del progetto area ex Sacelit-Italcementi (pdf – 2,86 MB)
Questo complesso fa cagare... per non parlare del fatto che se lo realizzeranno tireranno su una marea di polvere di amianto che aumenterà la lista dei morti per mesotelioma che già ha fatto strage a Senigallia.
Ma voi i commenti li pubblicate?
Il progetto in questione è imbarazzante... una cosa più terrificante era impossibile da ideare. Non era meglio no fare un polmone verde nella città? Purtroppo no, perchè è meglio la speculazione edilizia e far fare soldi ai soliti.
Pubblicate i commenti altrimenti cosa li inserisco a fare. Saluti.
E come è andata? Non credo che serva a niente quella cosa. E le querce secolari? Una mia amica mi ha raccontato di aver parlato con un dirigente locale dei Verdi del fatto che verranno abbattute per questo progetto delle querce secolari. E lui avrebbe risposto:"Ehmbè?". Ma vi rendete conto? Un Verde!
ora, per due cerque abbattute ci togliamo di mezzo il traffico dal centro città...penso che respireremo meglio lì, no????
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